Tame Impala, Let it happen
Martedì gli australiani Tame Impala hanno pubblicato sul loro sito ufficiale il nuovo singolo Let it happen. Il brano anticipa il prossimo disco del gruppo di Kevin Parker, ancora senza titolo, che dovrebbe uscire entro la fine dell’anno. Rispetto ai brani del passato, Let it happen è più influenzato dall’elettronica e dalla disco music e meno dalla psichedelia beatlesiana. Il pezzo ricorda in parte le atmosfere di Daffodils, il brano che Parker ha registrato insieme a Mark Ronson. E sul finale si concede una parte strumentale quasi alla Daft Punk, con tanto di effetto vocoder sulla voce. Un’evoluzione interessante.
Björk, Lionsong
Pareva strano che Björk non avesse ancora tirato fuori un video bello per promuovere la sua ultima fatica, Vulnicura. E infatti eccolo. Per realizzarlo, la cantautrice islandese ha collaborato ancora una volta con i fotografi olandesi Inez and Vinoodh. Gli effetti speciali sono stati creati dalla casa di produzione Framestore. Il brano, un po’ come tutto il disco, è davvero di alto livello, ma lo sapevamo già.
The Bright Light Social Hour, Sweet Madelene
I Bright Light Social Hour sono un gruppo di Austin, Texas. Il titolo del loro secondo disco, Space is still the place, è un chiaro omaggio alla musica di Sun Ra. Ma la musica della band non c’entra quasi niente con lo space jazz. È più che altro uno strano incrocio tra il southern rock, la psichedelia fine anni sessanta e la disco music. Roba che il Drugo ascolterebbe alla guida di una navicella spaziale.
Kelela, A message
La cantante r&b statunitense Kelela ha annunciato per il 5 maggio l’uscita di un nuovo ep, intitolato Hallucinogen. Un disco che, secondo la cantante, “esplora la luce e l’oscurità che stanno dietro l’amore e la sensualità”. L’ep è stato prodotto dal venezuleano Arca. E questo spiega i bellissimi suoni elettronici che nobilitano la voce della giovane Kelela.
Black Rebel Motorcycle Club, Let the Day Begin (Live In Paris)
Il primo disco dei Black Rebel Motorcycle Club, uscito nel 2001, è stato un grande esordio. Negli anni successivi la band Peter Hayes e Robert Levon Been non è mai riuscita fare un album altrettanto bello, ma ha portato avanti con coerenze un’idea di musica romantica, a cavallo tra Jesus and Mary Chain, Rolling Stones e Johnny Cash. E soprattutto ha sempre fatto concerti coi fiocchi. A maggio il gruppo pubblicherà Live in Paris, un disco dal vivo registrato in Francia. Una bella testimonianza di quello che sanno fare sul palco.
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