Giovedì 15 aprile il Corriere della Sera ha pubblicato a pagina 13 questa breve notizia: “Il fotoreporter italiano Raffaele Ciriello, ucciso a Ramallah il 13 marzo 2002, fu ferito mortalmente ‘da colpi d’arma da fuoco sparati da un carro armato israeliano’. È la conclusione, rimasta a lungo segreta, dell’indagine condotta dalle forze armate israeliane, secondo le quali, ‘dato che il luogo dove è avvenuto l’incidente era stato dichiarato zona di guerra, non è possibile imputare alcun illecito ai militari coinvolti’. L’esito dell’indagine svolta dalle autorità israeliane e trasmesso a quelle italiane è stato comunicato dal ministro degli esteri Franco Frattini al presidente della commissione esteri della camera Gustavo Selva. Gli israeliani, scrive Frattini, hanno così ‘ritenuto chiusa la vicenda’”. In questi anni il governo italiano non ha esercitato particolari pressioni su Israele affinché fossero puniti i responsabili dell’uccisione di un italiano che faceva il suo lavoro. Gli italiani ammazzati diventano eroi solo in alcuni casi.

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