È un intrigo complicato, ma vale la pena seguirlo con attenzione: su questo scandalo l’amministrazione Bush rischia di scivolare e farsi male. Una guerra cominciata con l’opposizione dell’opinione pubblica di tutto il mondo; condotta in modo disastroso e con grande impreparazione; costata la vita a migliaia di cittadini iracheni e soldati americani; basata su fatti ricostruiti in modo impreciso, dilettantesco, meschino. Perfino Andrew Sullivan, giovane e brillante commentatore conservatore, non è tenero con il presidente americano e ammette che anche a destra l’aria sta cambiando, che George W. Bush ha deluso tutti. Forse è per questo che Silvio Berlusconi si è affrettato a prendere le distanze ripetendo la storiella che lui non voleva attaccare l’Iraq. Ma scrive giustamente Claudio Sabelli Fioretti: qualcuno gli avrà spiegato che se era davvero contro la guerra non doveva mandare i soldati italiani?
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