L’inchiesta di Malcolm Gladwell sulla Enron andrebbe studiata in tutte le scuole di giornalismo. È la dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, di quello che Beppe Grillo va ripetendo da anni anche sulle pagine di questo giornale: se perfino un comico era in grado di prevedere il crac della Parmalat, dov’erano i giornalisti? Che faceva intanto la magistratura? In Italia i mezzi di informazione sembrano interessati più a cavalcare le emozioni che a descrivere la realtà. Il paese è diventato il set di una fiction televisiva permanente, e intanto i giornalisti si lamentano che non hanno i mezzi o lo spazio per fare buone inchieste. L’articolo di Gladwell spiega invece che il più grande scandalo finanziario della storia americana era lì sotto gli occhi di tutti, da anni alla luce del sole. I requisiti di un bravo reporter sono la curiosità e gli strumenti culturali per decifrare il mondo. Il resto sono solo scuse per giustificare la propria pigrizia.

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