In un’intervista di qualche giorno fa al quotidiano il Manifesto, la sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha detto: “L’omertà che ha sempre circondato l’immigrazione si è rotta quando il papa è venuto a Lampedusa. Quel giorno, parlando di tutti i migranti morti nel Mediterraneo, ha detto che questa è la più grande strage silenziosa che pesa sulla coscienza di tutti. Di tutti, perché queste non sono le vittime di una guerra, ma persone morte in viaggi che sono la diretta conseguenza delle politiche europee sull’immigrazione e sul diretto d’asilo. E allora il 3 ottobre non dovrà essere un giorno in cui si sta in silenzio. Qua bisogna urlare. Il giorno della memoria deve essere l’urlo delle vendetta che chiedono questi morti”.
L’anno scorso, al festival di Internazionale a Ferrara, tutti gli incontri cominciarono con un minuto di silenzio per ricordare le 366 vittime del naufragio che era appena avvenuto al largo dell’isola siciliana. Nel giro di un anno i migranti morti nel Mediterraneo sono stati più di tremila. Questo weekend a Ferrara in tanti incontri si parlerà di immigrazione, e stavolta nessuno resterà in silenzio.
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