Non è proprio un errore, ma una cattiva abitudine che Internazionale combatte da anni. Ed è spuntata in copertina grazie a un articolo “che fa discutere l’America”. In realtà le riflessioni di Anne-Marie Slaughter sulle madri in carriera fanno discutere solo una parte del continente, quella compresa tra il confine con il Canada a nord e il Messico a sud. Le parole “America” e “americano”, invece, si possono usare per tutto il continente, dall’oceano Artico a Capo Horn.

Quindi è sempre meglio evitare ambiguità: il paese di Barack Obama e della bandiera a stelle e strisce si chiama Stati Uniti, e i suoi abitanti statunitensi. Statunitensi sono i film di Hollywood, gli hot dog e i politici di Washington. Da qui a distruggere definitivamente il sogno americano trasformandolo in un prosaico sogno statunitense il passo è breve, dirà qualcuno.

Del resto a voler essere troppo fiscali si rischia di peggiorare la situazione: i messicani, per esempio, che vivono in Nordamerica, negli Stati Uniti Messicani, sono non solo americani, ma anche nordamericani e, a rigor di logica, statunitensi. Scrivendo America invece di Stati Uniti abbiamo fatto un’eccezione. Abbiamo scelto una parola più adatta a un sommario: bella, corta, evocativa. E femminile.

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