“Il numero di specie invasive insediate in Cina, riportato a pagina 102 nel diario della terra (Internazionale 1029), è 550, non 550 milioni”, ci scrive Piero Genovesi. Ha ragione. Dedichiamo tanto tempo e attenzione a scegliere le parole che usiamo, e poi a volte, di fronte ai numeri, sembra che ci si annebbi la mente. Invece dovremmo raddoppiare lo sforzo, facendo una pausa e chiedendoci: è una cifra ragionevole?
Gli strafalcioni sono in agguato soprattutto quando ci sono di mezzo numeri grandi. Secondo David Leonhardt, giornalista economico vincitore di un premio Pulitzer e oggi capo della redazione di Washington del New York Times, il problema deriva in parte dal fatto che “la mente umana non è attrezzata” ad affrontare i grandi numeri: la maggior parte delle persone quando ne incontra uno legge semplicemente “tantissimo”.
A quanto pare lo fanno anche i giornalisti. Un modo per capire i grandi numeri – e farli capire meglio ai lettori – è confrontarli con una grandezza che conosciamo. Ancora nella notizia sulle specie invasive in Cina, per esempio, si legge che un certo parassita ha fatto calare i raccolti in 200mila ettari di coltivazioni del paese: un’area grande quasi dieci volte la superficie di Milano, avremmo potuto aggiungere.
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