Michel Foucault, Il coraggio della verità

Feltrinelli, 362 pagine, 35 euro

Dal 1971 fino alla sua morte, avvenuta nel 1984, Michel Foucault, come gli altri professori del Collège de France, doveva tenere ogni anno un corso su un tema di sua scelta (ma basato su una ricerca originale) aperto a chiunque volesse ascoltarlo. Davanti a un pubblico che con il passare del tempo diventava sempre più numeroso, finendo col riempire due anfiteatri, Foucault affrontava da angolazioni diverse il problema che lo interessava di più: quali sono i modi in cui il potere governa le vite, e preparava così riflessioni destinate a confluire in libri come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere.

Rispetto ai saggi più famosi, queste trascrizioni di lezioni complesse, ma pensate per un pubblico ampio e non necessariamente esperto, permettono di cogliere meglio i diversi passaggi del suo percorso di ricerca, la verifica delle ipotesi attraverso la scelta dei testi e degli esempi, insomma, il filo del discorso seguito del filosofo.

Questo volume è la traduzione italiana dell’ultimo corso tenuto da Foucault, che tratta di come durante la storia si è presentato ed è stato accolto chi intendeva dire una verità scomoda, rivelatrice o profetica destinata nelle intenzioni a trasformare profondamente coloro che l’avessero ascoltata. Si parla di Socrate, dei filosofi cinici, di cosa sia una “vera vita”, di come viverla possa contribuire a cambiare il mondo.

Internazionale, numero 933, 27 gennaio 2012

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