1. Major Lazer & La Roux, Bulletproof (Nacey remix feat. Matt Hemerlein)
Il business della musica, al momento, è pazzariello: i La Roux, duo di electropop britannico che nel 2009 ha fatto sfracelli al debutto, consegna i propri master al duo di professori del remix, Diplo & Switch, nella loro seconda identità di sound system alla giamaicana. Loro rimaneggiano, tolgono, aggiungono ritmi, voci, musicisti e ne esce un mixtape disponibile per il download gratuito (maddecent.bandcamp.com/releases). Magari lavorano tutti per hobby; nel dubbio, scaricare subito, e portare via per l’estate danzereccia.
2. Jack Jaselli & The Great Vibes Foundation, Could you be loved
La canzone scritta da Bob Marley per mille chiringuito sulla spiaggia, strappata a Kingston e dotata di un groove a base di basso e chitarra stile Chili Peppers; rimasticata da un anglofilo filosofo milanese. È l’unica cover dell’album It’s gonna be rude, funky, hard. Correttamente, per un’energetica rivisitazione dello stradario rock e black. Come un Lenny Kravitz alle prese con il paradosso di porta Lodovica: seguendo le vecchie vie, a volte si arriva in luoghi appena più nuovi, e più freschi.
3. Clinton Fearon, Better days
Per ogni Jamaica jam genuina ci vuole anche un kingstoniano vero, con la tromba in mano e una nonchalance leonina nella voce, come questo sgarrupato quasisessantenne, reduce dai gloriosi Gladiators, dove era solo un ragazzo del coro, poi scappato a Seattle a farsi le musiche sue. Da cui, di recente, l’album Mi deh yah, ruvido diamante roots che non incanterà nessuno per originalità. Ma quel canto reggae che a seconda dei momenti sa essere rabbia e preghiera, speranza o pura pigrizia caraibica, dove trovarlo se non in un vecchio satanasso così?
Internazionale, numero 852, 25 giugno 2010
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it