1. Tre Allegri Ragazzi Morti, Primitivi del jazz
Tre allegri robbiewilliams? Il momento in cui si vogliono fare le canzoni di Natale o l’album di cover? Sì, fa un po’ superstar, ma se sei di Pordenone vuoi mettere la possibilità di un inverno swing? Un modo simpatico di autocelebrarsi, questo album-concerto “registrato in presa diretta nel teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento”. Ma la comparsata di Maria Antonietta (Occhi bassi) e l’infilata finale di canzoni, che una batteria in controtempo fa deragliare in territori dub-swing, rende il tutto più avvolgente.

2. Erica Boschiero, Gane, agane, longane
Nel frattempo, a 99 chilometri di distanza, nell’aria frizzante di Pieve di Cadore, dai “fossi driu le cane” emergono le lungane, creature mitologiche; e dietro una cantautrice di fresco talento con il suo album Caravanbolero. Dal curriculum sembra una vestale della musica: dal coro della parrocchia al premio Tenco, passando per viaggi, spettacoli, progetti in ogni dove. Ma alla fine è il suono semplice e limpido, insieme al senso per “le cose che non puoi vedere”; è l’immateriale come materia prima di un candido soul che premia anime innocenti.

3. Capibara, Bakano
Ma poi ci vuole un poco di baccano reggaeton electro romano-domenicano, ed è nell’album Gonzo (in free download su iamcapibara.tumblr.com) di questo dj-producer e chemical brother della capitale (il capibara essendo un gigantesco e pacifico roditore caro al cazzeggio da bacheca). Che assembla, da vero nerd musicale, una Expo di stuzzichini sonori da tutto il mondo, danze tribali, poliritmi, twang psichedelici, ospitate hiphop, una babele rimbalzosa di ritmi gommosi in cui perdersi allegramente, gratis e senza metal detector.

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2015 a pagina 90 di Internazionale, con il titolo “Lungane e baccano”. Compra questo numero | Abbonati

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