Macron e Le Pen si confronteranno su Putin, la Nato e l’Europa
La sera del 20 aprile il dibattito tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron in vista del secondo turno delle presidenziali francesi sarà seguito con particolare attenzione dagli europei, ormai consapevoli del fatto che una parte del futuro del vecchio continente si giocherà il prossimo 24 aprile. Non è la prima volta che accade, ma raramente questo meccanismo ha assunto una simile gravità, causata soprattutto dalla guerra in Ucraina che ha inevitabilmente cambiato le carte in tavola.
Le vicende internazionali costituiscono uno dei grandi temi che separano i due candidati. Tre soggetti, in particolare, saranno certamente affrontati durante il dibattito: la guerra in Ucraina, la difesa europea e il futuro dell’Unione europea.
A proposito della guerra i due candidati hanno entrambi condannato l’invasione russa, ma questo è l’unico punto di convergenza tra loro. Le Pen e Macron sono divisi sul tema dell’embargo nei confronti dell’energia russa: il presidente uscente è favorevole anche se non esiste un consenso al livello europeo, mentre Le Pen è contraria, ufficialmente per ragioni legate al potere d’acquisto.
Lo status della Francia
La divergenza di opinioni si ripresenta a proposito della consegna di armi all’Ucraina: la Francia ha partecipato tardivamente, ma oggi contribuisce a rafforzare gli armamenti dell’Ucraina. Marine Le Pen vorrebbe limitarsi alle armi “difensive”, senza che la definizione sia realmente chiara.
La questione dei rapporti con Vladimir Putin emergerà senz’altro. Il programma di Le Pen propone un riavvicinamento strategico tra la Nato e la Russia, ma non c’è dubbio che Macron vorrà concentrarsi sui legami con Putin della candidata del Rassemblement national (estrema destra), anche se negli ultimi cinque anni lo stesso presidente ha avuto molti scambi con il collega russo (nel suo caso, però, si tratta di rapporti tra capi di stato).
Le Pen rivendica un’”Europa delle nazioni”, che equivarrebbe di fatto a un cambiamento della natura della costruzione europea
La vicenda avrà sicuramente un peso sullo status della Francia. Il 19 aprile Macron ha partecipato a una videoconferenza sull’Ucraina organizzata da Joe Biden insieme ai principali paesi europei. Cosa accadrebbe in caso di vittoria di Le Pen? L’unico paese a condividere la sua visione dell’Europa è l’Ungheria di Viktor Orbán, mentre il consenso attuale in occidente non coincide con le sue posizioni.
L’intenzione di Le Pen di abbandonare il comando integrato della Nato – laddove Macron, dopo aver criticato in passato l’Alleanza atlantica, oggi ne è uno dei pilastri in Europa – sarà sicuramente compresa nel menù del dibattito.
Infine il piatto forte, l’Unione europea. Nel 2017 Le Pen era inciampata sul tema dell’uscita dall’euro, che non aveva saputo spiegare in tv. Oggi la candidata evita di prendere simili impegni, ma rivendica comunque un’”Europa delle nazioni”, che equivarrebbe di fatto a un cambiamento della natura della costruzione europea e dunque a una rinuncia a ciò che esiste.
Macron resta il candidato filoeuropeo che era stato nel 2017, e di sicuro sottolineerà tutto ciò che i francesi devono all’Unione, dall’assistenza nell’ambito della crisi sanitaria al sostegno economico per la ripresa e alla solidarietà con l’Ucraina.
Il paradosso è che la maggioranza dei francesi, secondo i sondaggi, è favorevole al sostegno nei confronti dell’Ucraina e alla costruzione europea. Il dibattito di questa sera permetterà di far emergere le differenze in vista di una scelta che avrà conseguenze per tutta l’Europa.
(Traduzione di Andrea Sparacino)