In media una famiglia italiana con due figli, nella quale uno solo dei genitori lavora, versa allo stato il 18,5 per cento della sua retribuzione, al netto delle tasse (sia centrali sia locali) e dei contributi sociali, ma anche dei sussidi per i figli. Facendo una media tra tutti i paesi dell’Ocse, lo stesso nucleo familiare verserebbe il 13,8 per cento, quasi 5 punti percentuali in meno rispetto a una famiglia italiana.
Non sono pochi. In realtà la posizione dell’Italia è legata all’elevato carico fiscale complessivo. Infatti, rispetto a un single senza figli che percepisce lo stesso reddito lordo e che paga in media il 30,8 per cento, lo sconto per la famiglia è di circa 10 punti percentuali, più o meno la dimensione dello sconto accordato in media negli altri paesi dell’Ocse.
Ci sono paesi nei quali il sistema fiscale è molto generoso con le famiglie con figli: in Svizzera queste famiglie pagano il 3,8 per cento, in Canada l’8,5 per cento, in Portogallo il 9,6 per cento, negli Stati Uniti il 10,4 per cento. E poi in alcuni di questi paesi la qualità dei servizi offerti – asili e scuole in testa – è più alta che in Italia.
La legge di stabilità per il 2014 prevede circa mezzo miliardo di euro di tagli di una serie di agevolazioni fiscali che vanno principalmente a beneficio delle famiglie con figli. Tra le agevolazioni colpite, ci sono i costi per la frequenza delle scuole secondarie e dell’università, le detrazioni per le spese sportive, oltre a quelle sugli interessi passivi sui mutui. Questi tagli potrebbero appesantire ulteriormente il carico fiscale che oggi grava sui genitori in Italia.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it