L’età media delle persone senza dimora a Milano è di 41,2 anni. Lo rivela il censimento condotto nel febbraio del 2013 dalla Fondazione Rodolfo Debenedetti con il sostegno di più di seicento volontari. Il censimento precedente era avvenuto nel 2008. In cinque anni i senza dimora sono aumentati del 69 per cento.

Se è diminuito il numero delle persone che dormono in strada, è cresciuto nettamente quello di chi passa la notte nei dormitori e in altre strutture d’emergenza predisposte dal comune nei mesi invernali. Gli immigrati vivono prevalentemente in strada. Il 10 per cento delle persone intervistate è laureato. Il 78 per cento non ha lavoro e ne sta cercando uno. Chi ha un lavoro è pagato quasi sempre in nero e in media guadagna sei euro all’ora. La perdita dell’impiego è la causa principale dello stato di senza dimora, soprattutto quando è accompagnata dalla rottura delle relazioni familiari. La dipendenza da droga e alcol o l’uscita dal carcere sono cause molto meno frequenti.

Questi dati suggeriscono che nella grande maggioranza dei casi i senza fissa dimora sono tutt’altro che irrecuperabili e incapaci di partecipare al mercato del lavoro. Per bloccare i processi che conducono alla povertà e all’esclusione, è fondamentale conoscere a fondo le dimensioni di un fenomeno ignorato dalle statistiche. Il primo censimento dei senza dimora a Roma sarà condotto dal 16 al 18 marzo. Dato che Roma è la città in cui il fenomeno è più diffuso, i volontari dovranno essere più del doppio di quelli di Milano: almeno 1.500 persone.

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