In un’ora un lavoratore medio statunitense produce 56 dollari in termini di beni o servizi. L’equivalente italiano, al netto delle differenze nel potere d’acquisto tra i due paesi, si ferma a 37 dollari: più del 50 per cento in meno.

Anche la Francia e la Germania hanno un vantaggio consistente sull’Italia, con una produzione media oraria di circa 50 dollari. La stessa Spagna, che è stata colpita duramente dalla recessione, ha una produttività di circa il 10 per cento più alta dell’Italia. I dati, riferiti al 2012, sono forniti dall’Ocse e misurano il pil per ora lavorata. Si tratta del rapporto tra il valore complessivo della ricchezza prodotta da un pae­se e il numero totale di ore di lavoro effettuate nel corso dell’anno.

Questi dati, come commenta Michele Pellizzari su lavoce.info, mettono in luce il vero problema dell’Italia: la bassa produttività. Un problema a cui non si può rimediare con le svalutazioni competitive che, al contrario, allontanano la soluzione dei problemi. Quando il motore è in panne, non serve cambiare il libretto di circolazione.

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