Zoltán Paul Dienes, matematico ed educatore di origine ungherese, è famoso per i suoi studi sulla “conoscenza incorporata”, sul ruolo di fisicità, danza, gioco come vie per far entrare allegramente i bambini nel mondo luminoso e severo della matematica.
L’11 gennaio, a novantasette anni, si è spento serenamente nella sua casa di Wolfville in Nuova Scozia (Canada), mentre eseguivano per lui canzoni popolari ungheresi. Dall’Ungheria Dienes quindicenne migrò a Londra, dove studiò matematica e poi psicologia. In seguito ha insegnato nelle università canadesi, portando in molti paesi (anche in Italia) il suo pensiero e il suo entusiasmo. Ha rinnovato profondamente le buone pratiche educative nel mondo intero. La sua influenza non è seconda a quella di Jean Piaget, Lev Vygotskij e Jerome Bruner.
Carla Ida Salviati ha dato subito la notizia nel sito della Vita scolastica della Giunti. Ai matematici del mondo la dà la newsletter 26 (marzo) dell’International commission on mathematical instruction (Icmi). Che dà però anche un’altra notizia. Accanto al Felix Klein award e allo Hans Freudenthal award, l’Icmi istituisce un premio (
chair sarà Jeremy Kilpatrick) intitolato a Emma Castelnuovo.
La decisione onora l’intera matematica educativa italiana e allieta i cento anni appena compiuti da Emma. È un dono anche per chi sente il debito di intelligenza verso di lei, verso la mitica cordicella con cui ha insegnato a vedere, toccare, capire la matematica.
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