Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Mettiamo che tu sia un giovane gay che pratica la findom (dominazione economica) etica da alcuni anni, e lo fai bene, e ti soddisfa perché grazie ai tuoi finsub guadagni belle sommette, alias “tributi”, e in cambio restituisci qualcosa. Nel mio caso, invio messaggi erotici e foto, e quando un sub si guadagna la mia fiducia lo incontro. Mettiamo anche che uno dei tuoi sub fidati – una persona che prosciughi eticamente già da qualche anno – si offra di intestarti tutto ciò che possiede: casa, appartamento, casa al mare, risparmi, titoli. Tutto. A detta di questa persona è la sua più grande fantasia, e te lo chiede ripetutamente. Devi dire di no? In che circostanze sarebbe moralmente accettabile dire sì? Diciamo che questo specifico sub non ha figli, non è sposato e i suoi parenti più stretti sono dei trumpiani omofobi che quando ha fatto coming out si sono comportati malissimo. A loro non vuole che vada nulla. Se non accetto, dice che darà tutto in beneficenza. Ho trentadue anni (quindi non pochissimi), lui ne ha settantadue e non è molto in salute. Accettando, mi sistemerei per la vita e potrei aiutare i miei genitori. Cosa ne pensi? E se per rendere la cosa possibile sul piano fiscale dovessi sposarlo? Dovrei? Una persona sana di mente non proporrebbe mai una cosa del genere, dico bene? Quasi mi aspetto che a un certo punto torni in sé e mi consideri un mostro per aver accettato. Se lo faccio posso continuare a considerarmi un findom eticamente corretto?
– Seriously Entertaining This Unbelievable Possibility
P.S. Gli ho detto che può lasciarmi quello che vuole nel testamento, ma dice che vuole godersi l’esperienza di darmi tutto mentre è ancora vivo.
Ho fatto leggere la tua lettera a tre gay che praticano la dominazione economica online, scegliendoli a caso. Ti invidiano ferocemente tutti e tre, e tutti e tre – ma che sorpresa – pensano che tu debba accettare soldi, casa, appartamento, casa al mare e tutto quanto. Due di loro, anzi, come prima risposta hanno usato le stesse tre parole: PRENDI QUEI SOLDI!
Ma siccome mi sembri preoccupato per i risvolti etici della specialissima situazione in cui ti trovi, SETUP, ho fatto leggere la tua domanda anche a due veri esperti di etica.
“Le premesse di base, fondamentali e acquisite di un rapporto dom/sub sono che sia intrapreso autonomamente e che entrambe le parti siano ‘sane di mente’ per quanto attiene alla questione”, dice il dottor Brian Earp, senior research fellow in psicologia morale presso l’Uehiro centre for practical ethics dell’università di Oxford. “Chiarito questo, se davvero SETUP pensa che il suo sub possa non essere ‘sano di mente’, che voglia cedergli tutti quei beni per un qualche black out della sua capacità decisionale, allora sì, accettare la sua proposta sarebbe opportunistico e sbagliato”.
Quindi… per il dottor Earp non dovresti prendere i soldi?
Non proprio.
Il dottor Earp cita anche un dibattito nel campo della bioetica, che è la sua specialità, che potrebbe deporre a favore dell’ipotesi “accettare i soldi”. In effetti, presumere che il tuo sub non sia sano di mente solo perché vuole fare una cosa che ad altri può sembrare imprudente o addirittura dannosa sarebbe, da parte tua, “sgradevolmente paternalistico”.
“Immaginiamo che una persona rifiuti di sottoporsi a dialisi perché è ‘stanca di vivere’ e non vuole sopportare i fastidi”, spiega il dottor Earp. “In un recente caso realmente avvenuto, i medici hanno sostanzialmente stabilito che il semplice fatto di affermare di preferire la morte – che sembra piuttosto doloroso– anziché sottoporsi alle cure consigliate dal medico, indica che il paziente non è in grado di decidere in merito alle cure, e che va quindi costretto a sottoporsi a dialisi ‘per il suo bene’. Ragionando in questo modo, però, in pratica diventa possibile stabilire che una persona è incapace di intendere e di volere – una persona che altrimenti non sarebbe considerata tale – ogni qualvolta prende una decisione che tu ritieni sbagliata”.
Dunque il dottor Earp, per evitare anche solo il sentore di un comportamento sgradevolmente paternalistico – Dio non voglia – pensa che tu debba accettare quei soldi?
Non esattamente.
Se esiste una prova di ridotte facoltà mentali slegata dalla decisione in questione – quella del sub d’intestarti tutto ciò che possiede – questa ulteriore prova sconsiglierebbe di accettare i soldi, la casa, eccetera.
“In sostanza, se SETUP ha altre e indipendenti valide ragioni per pensare che il sub non sia ‘sano di mente’, oltre al semplice fatto che si sia offerto di rinunciare a tutti i suoi beni”, dice il dottor Earp, “allora non avrebbe nulla di paternalistico dirgli ‘No, non intendo accogliere la tua richiesta’ . Ma se l’unico motivo per pensare che il sub non sia sano di mente è la proposta che ha fatto, allora è possibile che il lettore stia proiettando sul sub i suoi valori, le sue preferenze o la sua visione del mondo, cosa di per sé irrispettosa dell’autonomia del sub”.
Insomma, se intestarti tutti i suoi beni è l’unica follia che il tuo sub vuole fare, i soldi puoi accettarli. Ma se questa cessione di beni è un albero folle in una foresta di follia, i soldi non puoi accettarli.
Ma quanto è realmente folle voler cedere a qualcuno tutto ciò che si possiede?
“Se pensiamo che dare via tutto quel che si ha senza ‘aspettarsi nulla in cambio’ sia segno che una persona non è nel pieno delle sue facoltà mentali”, riflette il dottor Earp, “allora mi chiedo: perché non trarre la stessa conclusione se questa persona volesse dar via solo la maggior parte delle sue cose, oppure la metà? E perché non stabilire che il semplice fatto di avviare una relazione di findom in qualità di sub sia sufficiente a dimostrare che un individuo non è sano di mente? Ma se SETUP non è disposto ad ammettere questo, come immagino che non lo sia, non vedo perché – in assenza di ulteriori prove che dimostrino un’incapacità decisionale – debba pensare che il desiderio del sub di dar via la maggior parte delle sue cose, o tutte, sia di per sé patologicamente irrazionale”.
Ora, quando si tratta di decisioni importanti – e questa decisamente lo è – conviene sempre sentire un secondo parere.
“Non credo che sposare questa persona sia moralmente inaccettabile”, dice la dottoressa Manon Garcia, fugando da subito uno dei tuoi timori. “Da molto tempo il matrimonio è usato come mezzo per proteggere e trasferire i propri beni”, e anche tu sei libero di usarlo in questo modo continuando a considerarti eticamente corretto.
Allargando l’inquadratura, la dottoressa Garcia, docente di filosofia pratica presso la Freie universität di Berlino, ritiene che tu debba tenere a mente la “formula dell’umanità” di Kant: “Agisci in modo da trattare sempre l’umanità, così nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre come un fine, e mai come un mezzo” (è la prima apparizione del filosofo tedesco Immanuel Kant [1724-1804] in Savage Love. Peccato non sia più con noi per gustarsela).
Ciò significa, mi spiega la dottoressa Garcia, che abbiamo il dovere morale di trattare la persona come fine in sé, anziché come semplice mezzo per raggiungere i nostri fini.
“È un dovere molto impegnativo”, prosegue la dottoressa Garcia. “Richiede di prestare attenzione alle specifità delle persone, e al fatto che non si tratta di esseri astratti, ma di individui con limiti cognitivi propri, che in certe situazioni possono influenzare la loro capacità di accordare un consenso”.
Quindi ripetiamolo: se il tuo sub non è sano di mente, non puoi accettare i soldi. Ma se lo conosci abbastanza bene – e gli vuoi bene, e lo rispetti – e ritieni che voglia realmente regalarti tutti i suoi soldi, e che abbia le capacità cognitive per operare questa scelta, e che lo renderebbe felice – realizzando il fine che desidera – i soldi puoi prenderli.
Non c’è bisogno di dire – ma te lo dico lo stesso, SETUP – che sei in una situazione di conflitto di interessi. Perciò, volendo agire in modo moralmente scrupoloso, prima di acconsentire potresti chiedere al tuo sub di sottoporsi a una valutazione psichiatrica approfondita, e magari organizzare qualche seduta da un terapista di coppia estremamente aperto in materia di sesso e fantasie sessuali insolite, con cui confrontarsi a due prima che il sub ti elargisca il tributo definitivo.
Tornando ad allargare l’inquadratura…
Negli ultimi quindici anni, il feticismo della dominazione economica ha conosciuto un’esplosione. La sua improvvisa popolarità credo abbia a che fare con il trauma sociale collettivo della crisi finanziaria mondiale del 2008, e con il modo in cui i telefoni hanno facilitato un certo tipo di giochi di fantasia e di lavoro sessuale a distanza. Benché SETUP sia il primo findom che sento affrontare questo specifico dilemma/piacevole problema – un finsub che, avvicinandosi alla fine della vita, desidera lasciargli tutto – dubito che sarà l’ultimo. Gli altri, ho come l’impressione, si troveranno ad affrontare dilemmi morali più impegnativi. Ma immaginando che SETUP ci abbia detto la verità – è stato il suo sub a proporre, non lui a chiedere; non ci sono figli né altre persone a carico – nel suo caso la decisione mi sembra abbastanza semplice.
Immaginiamo però – in via teorica, e perché la questione potrebbe ripresentarsi in futuro – che il suo sub avesse dei figli. In quel caso SETUP potrebbe accettare i soldi?
“Nei confronti dei figli i genitori hanno dei doveri”, risponde la dottoressa Garcia.
Cita quindi il diritto francese, che impone ai genitori di lasciare ai figli almeno il 30 per cento del proprio patrimonio, anche nei casi in cui i figli siano stati delle emerite merde.
“Nella maggior parte dei casi, ovvero quelli in cui il figlio non ha tendenze psicopatiche, i genitori hanno una certa responsabilità per il modo in cui i figli li trattano”, prosegue la dottoressa Garcia, “motivo per cui il comportamento dei figli non può costituire la premessa per essere completamente diseredati. Penso anche che l’eredità, dopo la morte di un genitore, svolga spesso un ruolo di prova d’amore, e che quindi non lasciare nulla ai figli significhi far loro un torto, a prescindere dal comportamento che hanno avuto, e questo perché un genitore ha il dovere di amare i propri figli. Pertanto, se il sub di SETUP avesse dei figli, a mio avviso non sarebbe moralmente legittimo accettare di ricevere più del 50-70 per cento del suo patrimonio, a seconda del numero di figli”.
Per concludere, SETUP, una volta che i soldi saranno tuoi – se accetterai i soldi del sub – potrai farne ciò che ritieni. Magari anche aprire un generoso fondo fiduciario di cui il tuo sub possa usufruire per il resto dei suoi giorni, e i cui fondi rimanenti ti siano restituiti alla sua morte. Se lui non volesse e/o non avesse bisogno dei soldi di quell’assegno che mensilmente o trimestralmente gli arriverebbe per posta per il resto dei suoi giorni, potrebbe cederlo a te. In questo modo, anche quando tutto fosse diventato tuo, potrebbe continuare a elargirti un “tributo”, cosa che chiaramente gli piace fare.
Buona fortuna, SETUP, qualunque cosa tu decida di fare. E un caro saluto al tuo sub, e ai tuoi genitori, e mi raccomando una bella mancia per il tuo rubrichista preferito.
Potete seguire il dottor Brian Earp su Twitter (@BrianDavidEarp) e informarvi sul suo lavoro e sui suoi libri su brianearp.com. Il profilo Twitter della dottoressa Manon Garcia è @ManonGarciaFR, e potete trovare il suo lavoro e i suoi libri su manon-garcia.com.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.
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