Questo è un articolo d’archivio, uscito il 31 gennaio 2019.
Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono una ventunenne che usa la spirale anticoncezionale. Ho fatto sesso con parecchi uomini e tra loro esiste quasi una costante: tentare di scopare senza preservativo. A molti di quelli con cui sono stata sembra che vada benissimo e anzi non vedono l’ora di farlo senza. È una cosa che mi ha sempre fatto arrabbiare. Di solito danno per scontato che io prenda la pillola, cosa che puntualmente scambiano per un invito a evitare il preservativo. Io, se non sono stabilmente in coppia, non lo voglio fare. So che la gente tradisce e che essere monogami non garantisce di evitare le malattie veneree, ma è un rischio con cui posso convivere. Mi dà così fastidio la frequenza con cui gli uomini cercano di sottrarsi al profilattico – spesso con insistenza, anche alcuni che frequento da un po’ – che vorrei quasi cominciare a mentire dicendo che non prendo la pillola. L’unica malattia venerea di cui gli uomini sembrano preoccuparsi è l’eventualità di un figlio. Va bene se mento dicendo che non prendo la pillola, e poi più avanti, se le cose si fanno serie, spiego perché ho mentito?
–I’m Understandably Distressed
Chiariamo innanzitutto una cosa: hai ragione, IUD, le malattie sessualmente trasmissibili (mst) colpiscono anche le coppie monogame. C’è chi tradisce, chi mente, chi contrae e chi trasmette. Uno studio del 2015 rivelava che le coppie consensualmente non monogame (cnm) non erano più esposte al rischio di contrarre una mst di quelle monogame. Perché? Perché in una coppia monogama, se uno dei due scopa in giro senza usare il preservativo, non può chiedere all’altro/a di ricominciare a usarlo senza mettere in discussione la propria fedeltà. Se in una cnm uno chiede al partner principale di ricominciare a usare il preservativo – perché con qualcun altro si è rotto o sfilato, o per qualche ragione non ha raggiunto il cazzo – sta solo richiamando l’attenzione sulla propria fedeltà. Passando oltre…
Anche su questo hai ragione, IUD: è vero che l’eventualità di un figlio è l’unica malattia venerea di cui gli uomini si preoccupano. In Australia alcuni ricercatori che hanno condotto un ampio studio sullo stealthing – pratica infamissima, ai limiti dello stupro, che consiste nel togliersi il preservativo di nascosto durante il rapporto – sono rimasti sconvolti dall’apparente diffusione di un comportamento tanto schifoso.
“Prima dello studio, i ricercatori stimavano che a dichiararsi vittima di stealthing sarebbe stato circa il 2 per cento del campione”, scriveva il ricercatore Justin Lehmiller analizzando in risultati dello studio in un post sul suo blog. “In realtà era il 32 per cento delle donne e il 19 per cento degli uomini. La maggior parte diceva di averne parlato con il partner a cose fatte, e anche che l’episodio l’aveva profondamente turbata. Erano risultati in maggioranza anche quelli che la consideravano una forma di violenza sessuale. I risultati, insomma, lasciano intendere che lo stealthing non sia affatto un fenomeno raro, e che andrebbe studiato più approfonditamente”.
I ricercatori non hanno chiesto agli uomini eterosessuali se era capitato anche a loro, e come sottolinea Lehmiller c’è anche chi qua e là riferisce di donne che bucano i preservativi prima del rapporto o li conservano dopo. Per capire cosa le spinga a farlo non serve certo uno studio – vogliono avere un figlio e non gli importa che il partner sia d’accordo (cosa che non va affatto bene) – ma uno studio che chieda agli uomini eterosessuali perché facciano stealthing servirebbe eccome. Ecco una domanda che potremmo fare a questi stronzi: sono più portati a farlo, ovvero a violentare una donna, se sanno che usa un altro tipo di anticoncezionale? O sono così dominati dal loro di piacere sessuale da fottersene di tutte le mst, compresi i neonati?
Passando alla tua domanda vera e propria… Se puoi mentire? Certo che puoi. Devi farlo? Se si parla di un partner occasionale che potrebbe non avere a cuore il tuo interesse, vale a dire uno raccattato a caso che vorresti scoparti ma di cui non sai se fidarti, secondo me puoi e devi mentire. Non è una bugia che lo danneggia. Non gli stai dicendo che prendi la pillola quando invece no. E se la bugia spinge il raccattato a badare che il preservativo rimanga al suo posto (ogni tanto accidentalmente si sfilano), allora è una bugia che rende il sesso più sicuro per entrambi.
Se poi con qualcuno a cui inizialmente hai mentito sulla spirale le cose si fanno serie – se uno di questi fa il salto da bono a caso a fidanzato bono – e quando gli dici la verità la prende male, tu limitati a dirgli (o scrivergli) quanto segue: “Potevo aspettare a scoparti finché non fossi stata certa che fossi una brava persona, ma ti saresti perso tutto il gran sesso che abbiamo fatto finora. Sarebbe stato meglio così? Il fatto di rivelartelo ora, poi, è in pratica come dirti che ti trovo una brava persona di cui mi posso fidare. Questo lo so adesso, ma all’inizio non lo sapevo perché non sono una maga. Adesso me lo sbatti dentro senza o vuoi continuare a lamentarti?”.
La mia fidanzata è contraria al lavoro sessuale perché è convinta che opprima le donne. Poco dopo che ci siamo messi insieme ha preteso che le dicessi se avevo mai fatto sesso a pagamento, perché in quel caso non sarebbe potuta stare con me. E io le ho detto la verità: “No, mai”. Non mi ha chiesto se per fare sesso ho mai preso soldi (sì, da un uomo che mi aveva fatto un pompino, nessuna donna è stata oppressa perché di donne non ce n’erano, ed è successo due volte). Devo dirglielo?
–Two-Time Gay For Pay
Ma va’.
Il mio compagno si vergogna troppo di chiederlo al suo dottore: posso bere la sua urina senza che mi faccia male? Lui è sieropositivo, ma con carica virale non rilevabile. So che potenzialmente ci sono altre mst che il ricevente può prendere facendo pioggia dorata. Il mio compagno si è fatto tutti gli esami e non ha altre malattie veneree. Ha paura che nella sua urina ci siano abbastanza tracce dei suoi farmaci antiretrovirali (Tivicay e il Descovy) da farmi male. In particolare lo preoccupa che di questi farmaci io possa patire gli effetti collaterali. Io attualmente non prendo nulla. Credo che questa sua paura nasca da quando ha dovuto fare chemioterapia per un altro problema. Le infermiere che lo seguono mi avevano consigliato di non usare il suo bagno all’ospedale per non entrare in contatto con residui di chemioterapia. So che tu non sei un medico, ma puoi chiedere a un medico da parte nostra?
–Ingesting Medicines
“Questa è facile”, risponde Peter Shalit, un medico che segue da trent’anni persone che hanno contratto l’hiv. “Il Tivicay e il Descovy sono farmaci molto benigni e dal potenziale di tossicità, nel dosaggio standard, davvero ridotto. Se uno bevesse l’urina di una persona che assume questi farmaci, sostanzialmente non ve ne troverebbe traccia, poiché i resti vengono espulsi con le feci, e per un’esposizione significativa al Tivicay bisognerebbe bere… non importa, dai”.
Il Descovy, invece, sono due farmaci in uno. Partiamo dalla cattiva notizia: l’emtricitabina e il tenofovir alafenamide, i due princìpi attivi di questo prodotto, sono smaltiti nell’urina. Ed ecco quella buona: “La quantità di Descovy presente in un litro di urina equivarrebbe a molto meno di una pillola”, spiega Shalit, che è anche membro della American academy of hiv medicine. “Trattandosi di farmaci intrinsecamente sicuri, a mio parere il rischio derivante dal contatto con le quantità irrisorie che possono trovarsi nell’urina è trascurabile. Non deve preoccuparsi”.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger. Inviate le vostre domande a mail@savagelove.net.
Questo è un articolo d’archivio, uscito il 31 gennaio 2019.
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