Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono un uomo gay poco più che trentenne a cui piace il sesso ridotto ai minimi termini: arriva un attivo, mi scopa, viene e se ne va. Mi sono trasferito in una città nuova. È venuto a casa mia un gay ventenne e abbiamo fatto sesso così, un po’ goffo ma con passione. Dopodiché abbiamo chiacchierato un po’. Una settimana dopo sono andato a trovarlo a casa sua e l’abbiamo rifatto. È stato arrapante, abbiamo una bella intesa. È venuto fuori che anche lui è in città da poco. Viene da una regione conservatrice del paese, e mi ha detto che sono il secondo uomo con cui fa sesso. Ha un sacco delle cose che cerco in un partner sentimentale: è intelligente, carino, parla con voce dolce, è ambizioso e gli piace il suo lavoro. La cosa brutta è che sta facendo formazione da manager per un’azienda di fast food dalla reputazione non felicissima, e pur essendo abbastanza apolitico, dice che “probabilmente” voterà per Donald Trump.
Da una parte è vero che esistono un sacco di gay conservatori, però lui non mi sembra uno che abbia fatto chissà quali riflessioni sulla politica, al di là del credere fermamente nella libera impresa. Non è uno che abbia meditato molto sull’intersezionalità o che si sia fatto delle domande sulle dinamiche dello sfruttamento capitalista. Vuole diventare un bravo capo. Una volta tu hai detto che non si deve scopare con i repubblicani. Però con lui mi sembra che ci sia qualcosa su cui posso fare leva. La sua voglia di sesso gay kinky dovrebbe quantomeno renderlo ben disposto ad ascoltarmi fino in fondo, se gli esponessi le mie idee politiche nettamente opposte. Ma non vorrei nemmeno assecondare qualcuno che vuole solo la botte piena (il mio culo) e la moglie ubriaca (le sue idee politiche raccapriccianti). Il sesso è fantastico, però, e mi piace l’idea di mettere a posto questo ragazzo. Che fare?
–Aroused Slut Sees Ultimate Potential
Sono decenni, Assup, che raccomando ai gay sani di mente di non scopare con i repubblicani, ma nel 2015 me la presi con un gay repubblicano in particolare che non volevo che gli altri gay si scopassero: Tim Miller, già addetto della campagna elettorale di John McCain, ex portavoce della convention repubblicana e, all’epoca del mio tweet, direttore delle comunicazioni per Jeb Bush. Visto che Tim non è più repubblicano (ma sempre gay), e dato che la mia posizione sullo scoparsi i repubblicani gay non è cambiata (dite no e basta), ho pensato che magari Tim avrebbe potuto offrirti una risposta imparziale. Benché io abbia, in passato, invitato gli altri gay a non succhiargli l’uccello (invano, a quanto pare), Tim ha accettato di buon grado la mia richiesta. Ecco la sua risposta:
Ciao Assup.
Da ex repubblicano che Dan ha cercato di boicottare sessualmente per via delle mie opinioni politiche – senza successo, vorrei aggiungere (senza il minimo successo) – capisco bene il tuo ragionamento. Il tuo è un istinto prettamente umanitario. È anche in linea con il messaggio lanciato da Barack Obama durante la convention dei democratici. No, non parlo della battuta sulle dimensioni del pisello, ma la parte in cui ha detto: “Tutti meritano una possibilità, e anche quando non ci troviamo d’accordo, possiamo trovare un modo per convivere”. Ed è proprio quello che vuoi fare con questo capetto in erba dalle opinioni odiose. È proprio un istinto nobile. Chissà, magari con il cazzo stretto nella tua morsa questo giovane gay conservatore potrebbe convertirsi a conduttore di podcast che fa a brandelli qualsiasi deficiente Maga (Make America great again) che osi metterglisi di traverso, proprio come me.
D’altro canto, siamo nel 2024, non nel 2014. Donald Trump ha cercato di provocare un’insurrezione. Al momento sta propinando una teoria complottista sugli immigranti che rapiscono e mangiano gli animali domestici altrui. È un miserabile pezzo di fango senza né pregi né virtù, com’è palese ormai da almeno nove anni a chiunque sia dotato di un cervello. A questo punto essere dalla parte di Trump non è proprio come sostenere ciecamente Thom Tillis. È un atto di cattiveria bella e buona o di stupidità abissale. Perciò proprio come te, Assup, sono combattuto. Non è una grande qualità in un dispensatore di consigli ma, purtroppo per te, Dan ha girato la tua domanda a un sostituto.
Il mio verdetto credo si riduca a un calcolo pratico. Se lui vive in uno di quegli stati che fanno da ago della bilancia alle elezioni, tieniti stretto il culo finché lui non giura fedeltà a Kamala Harris. Non possiamo fare stronzate quando la posta in gioco è così alta. Se non vive in uno di quegli stati, fatti qualche altro giro con lui, almeno finché non rivela di essere intenzionalmente orrendo. Chissà cosa potrebbe succedere, no? Magari siamo noi quelli che stanno aspettando, magari il tuo culo è il cambiamento che lui cerca. –Tim Miller
Voglio ringraziare Tim – sia di aver risposto alla tua domanda, sia di fare a brandelli i deficienti Maga cinque giorni alla settimana sul podcast quotidiano di The Bulwark – e voglio ufficialmente revocare la mia fatwa contro il suo uccello: da oggi i gay di tutta la nazione possono succhiarglielo senza incorrere nella mia ira. Voglio anche dilungarmi su un punto accennato da Tim: il tuo culo, o quello di chiunque altro, può cambiare una persona? Se da una parte penso che per alcuni sia troppo tardi per farsi salvare da un culo o da un cazzo (non si può denazificare qualcuno a forza di sesso), certi altri non arrivano mai a criticare le convinzioni politiche inculcategli da famiglie o parrocchie di destra finché non vengono messi in discussione da qualcuno che si sono appena scopati e che vorrebbero scoparsi ancora.
La miscela di attrazione sessuale, infatuazione e ossitocina – l’ormone “dell’amore” che inonda l’organismo durante il sesso appagante – può far aprire una persona in modi sorprendenti. A Tim Miller ci è voluta la candidatura di Trump per capire cosa fosse diventato davvero il partito repubblicano (e da allora Tim ha fatto un lavoro straordinario e importante nella lotta contro Trump e il trumpismo), ma per altri gay ex repubblicani a fare la differenza è stata una cosa detta da un tizio durante il periodo refrattario – quel magico istante in cui si spalancano sia il culo sia la mente.
Perciò, Assup, hai la mia benedizione e puoi continuare a scoparti questo tizio. Ma per alleviare i sensi di colpa (e per sfuggire alla mia ira), dovresti farlo uscire delicatamente allo scoperto sulle sue idee politiche (e sulle preferenze dei fast food) dopo che si è scaricato dentro di te (non c’è momento migliore per spingere qualcuno a farsi delle domande sulle dinamiche dello sfruttamento capitalista). Se il prezzo da pagare per continuare a scaricarsi dentro di te è dover riflettere un po’ più a fondo su chi voterà – se sa che quando ti rivede dovrà difendere l’indifendibile – potrebbe finire a votare per Kamala Harris insieme a me, a Tim e a tutti gli altri gay con tutte le rotelle al posto giusto. Hai un po’ meno di sei settimane per mettere a posto questo ragazzo, Assup, perciò da qui al 5 novembre dovrai farti clisteri quotidiani e passare tutto il tempo che puoi a casa di questo tizio seduto sul suo cazzo. Il paese conta su di te.
Tim Miller è autore di Why we did it: a travelogue from the republican road to hell. Seguitelo su X e su Threads.
Sono una donna quarantenne, sposata ed eticamente non monogama dal primo giorno di matrimonio, con due figli che vanno alle medie. Oggi è il compleanno della mia ex amica ed ex amante. Mio marito l’aveva conosciuta su Tinder, e avevamo legato perché entrambe eravamo sopravvissute a una relazione con lo stesso stronzo manipolatore, violento e maniaco del controllo. Le nostre storie con lui, senza che lo sapessimo, si erano svolte parallelamente. Lui è un “dom” solo nel senso che era disposto a usare il bdsm per fare a entrambe il lavaggio del cervello, distorcendo costantemente il concetto di consenso. Ci ha ingannate e ha mentito a entrambe per tutta la durata del rapporto. Insomma, un caso da manuale di triade oscura. La relazione con lui aveva quasi distrutto la mia famiglia. La mia ex amica mi aveva detto di aver toccato il fondo anche lei per colpa sua.
Negli ultimi tre anni ci siamo aiutate a vicenda a guarire, creando anche una piccola allegra tribù di sostegno. I nostri figli hanno fatto amicizia, trascorrevamo tutti i fine settimana insieme, andavamo in campeggio, ci aiutavamo con le ristrutturazioni a casa. Era un idillio. Su iniziativa di lei, nel nostro rapporto è entrato anche il sesso. Io ho chiarito subito che non volevo diventasse il fulcro della relazione. Lei ha accettato, ma ben presto è emerso chiaramente che a lei serviva più di quanto io e mio marito potessimo darle. Io ero concentrata sui figli, miei e suoi, e sceglievo sempre attività che coinvolgessero tutta la famiglia, mentre lei preferiva il divertimento tra adulti.
Poi un giorno lei non mi ha detto che si era rimessa con quello stronzo. Io sono rimasta sconvolta. Mi sono sentita tradita. Sono riuscita solo a dirle che non potevo più far parte della sua vita, e di tornare da me solo quando lui fosse uscito di scena. Non la sento da due mesi. I nostri figli sentono la mancanza dei loro amici. A me dispiace per lei e sento il bisogno di aiutarla, però devo rispettare i miei limiti. Anche mio marito ci tiene, ma è impegnatissimo con la sua startup, perciò non ha proprio modo di stare dietro alla cosa. Come mi devo muovere? Devo farmi viva con lei per il bene dei nostri figli? Mi sento incredibilmente sola e mi manca.
–Mothers Experiencing Sensitive Situation
Credo che tu debba farti viva con la tua amica – per ora non affibbiamole l’appellativo di ex amica – per il bene dei tuoi figli, Mess, ma anche per il tuo.
Fino a due mesi fa eravate legatissime, Mess, quando la tua amica ha fatto una scelta che ha riesumato ricordi dolorosi e colpito il vostro legame alle fondamenta: avevate stretto amicizia dopo essere state prese per il naso dallo stesso uomo tremendo nello stesso momento tremendo, e ora lei ha ripreso a frequentarlo. A te però manca la tua amica, Mess, e ai tuoi figli mancano i loro. Perciò ribadisco, per il tuo bene e quello dei tuoi figli, che secondo me dovresti farti viva.
Rispettare i limiti è importante, Mess, ma a volte quei limiti è necessario rivederli. Non devi far finta di approvare ciò che sta facendo la tua amica – è giusto e doveroso che tu esprima la tua disapprovazione, non appena vi rivedrete e parlerete – e non devi far rientrare nella tua vita il signor Triade oscura. Però sentire le motivazioni per cui la tua amica lo ha fatto rientrare nella sua potrebbe chiarirti le idee sul da farsi. Se lei è ancora in balìa di costui e lo giustifica, non la rivorrai nella tua vita come prima. Però se tagli completamente i rapporti con lei – se ti rifiuti anche di far incontrare i vostri figli – al signor Triade oscura gli faresti un favore, Mess, perché lasceresti la tua amica isolata e non c’è nulla che un violento desideri più dell’isolare la sua vittima.
Ma è anche possibile che lei non sia in sua balìa. Una volta un mio amico frequentava un uomo che era un bugiardo patologico (era nella Cia, scriveva per il Washington Post, suo padre era il proprietario dei Dallas cowboys.) Il mio amico era innamorato di questo tizio e stavano per andare a convivere, quando il mio amico rinsavì e lo piantò in asso. Io rimasi sconcertato quando, sei mesi dopo, si rimisero insieme. Dopo aver parlato con il mio amico fui sollevato: lui non aveva più intenzioni serie nei confronti di costui – non era più in sua balìa – ed era ormai in grado di prendersi quello che voleva (il sesso era fantastico) senza dover prendere sul serio né lui né quello che diceva, perché non lo considerava più un potenziale partner per la vita. Non doveva più far finta di credere alle sue bugie e, cosa ancor più importante, non doveva più difendere le sue bugie davanti agli amici.
Ora che la tua amica sa di non poter credere a nulla di ciò che dice quest’uomo – ora che sa che è uno stronzo manipolatore – forse lui non la terrà più stretta in quella morsa. Se lei riuscirà a godersi il cazzo (e i giochi dom/sub) senza ammattire per le bugie di lui, forse potrà tornare a starci insieme senza rimetterci la sanità mentale come prima, anche se al momento sta mettendo in pericolo la vostra amicizia.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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