Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Cari lettori: sono via per il giorno del Ringraziamento. Ero tentato di ripubblicare questa lettera, che contiene la miglior domanda mai condivisa in una rubrica di consigli sulla festività, ma l’avevo già fatto l’anno scorso. Perciò ve ne ripropongo una apparsa subito prima del Ringraziamento nel 2016. – Dan
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Sono una ragazza con un atteggiamento molto positivo verso il sesso, e finalmente sono riuscita a convincere il mio fidanzato ad aprirsi sui suoi feticci. Mi sono accorta che si vergognava a parlarmene e che era combattuto. Di uomini ne ho avuti abbastanza e ho girato in rete per anni, perciò ero convinta che nulla potesse sconvolgermi. Insomma, è venuto fuori che gli piace il vore, in versione soft. Non ti nascondo che lì per lì sono rimasta un po’ sconvolta, ma ovviamente a lui non l’ho detto. Cercando informazioni su questo feticismo, ho scoperto che non è così raro come credevo. Ho trovato molti siti per gente con questo feticcio, e da quanto ho capito in realtà gli appassionati di vore ricercano un senso di intimità e protezione. L’ho interpretato correttamente? Inoltre, dopo essermi informata mi sono resa conto che è meno estremo di altre cose che facciamo ogni tanto, tipo il bdsm spinto, perciò voglio che lui si senta appagato. C’è un modo per aiutarlo a “mettere in pratica” il suo feticismo? Lui vorrebbe essere quello divorato.
– Fully Understanding Lover’s Longings
Il termine vore, per i lettori che non lo conoscono, si riferisce a un tipo di kink che prevede l’atto, o la minaccia, di divorare una creatura vivente o farsi divorare vivi. Ne esistono varietà più o meno spinte: nelle fantasie più soft ci si fa inghiottire interi, e in quelle più estreme ci sono carni dilaniate (per finta), suoni di ossa spezzate (sempre per finta) e spargimenti di sangue assortiti.
Le fantasie su creature grandi abbastanza da inghiottire un essere umano intero o mangiarlo in qualche boccone sono molto importanti in questo kink, come dimostra una veloce ricerca su Google. Ma avendo perlopiù per protagoniste bestie fantastiche, tipo animali giganteschi (megafauna kinky) con la voglia di inghiottire esseri umani interi, i feticisti del vore si limitano ai giochi di ruolo, anche se alcuni di loro hanno costruito delle creature apposite o hanno trovato lavoro presso la Jim Henson Company per divertirsi con i Muppet più grossi quando non sono in servizio.
Per poter stabilire in che direzione muoverti – sempre che il tuo fidanzato voglia davvero “mettere in pratica” le sue fantasie – ti servono dettagli, Full. Il tuo fidanzato ricerca gli aspetti intimi e protettivi del vore? Vuole solo farsi “tenere” delicatamente in bocca e minacciare di essere mangiato, o forse essere inghiottito intero e dissolversi pian piano nelle viscere di qualcosa? Nelle sue fantasie rientra anche il bondage, nel senso di vittima sacrificale legata? Il primo passo da fare è capire di più sulla forma che hanno le sue fantasie, al di là del “farsi inghiottire vivo”.
Una volta scoperto cosa lo eccita di preciso, Full, potrai esplorare i kink del tuo fidanzato attraverso giochi di ruolo e discorsi zozzi. Con i feticci più estremi è sempre una buona idea alzare l’asticella gradualmente – facendo piccoli passi – perciò magari provate a creare insieme storie di vore sexy con il sexting. Se il tuo fidanzato vuole passare al contatto fisico, potete cominciare dalla bocca con morsi, leccate, risucchi, eccetera; abbinati a discorsi spinti su cose che riguardano la digestione, tipo masticare o ingoiare.
Se le cose vanno per il verso giusto, puoi realizzare le sue fantasie, nei limiti del possibile, usando oggetti e costumi. Prova a infilarlo in un sacco a pelo per simulare la sensazione di trovarsi dentro a uno stomaco – eventualmente riempiendolo di un liquido appiccicoso, come nella pancia di una creatura fantastica – ma attenta a non soffocarlo (soffocare qualcuno per sbaglio è male #buonoasapersi). Potreste anche visitare insieme un luogo dotato di vasche di isolamento e galleggiamento, fingendo di essere intrappolati nella pancia di una creatura o di un gigante spaventoso.
Infine, Full, voglio congratularmi con te per non aver dato di matto quando il tuo fidanzato ti ha svelato questo kink. Gli hai dato ascolto, hai fatto un po’ di ricerche, ci hai riflettuto su e ti sei rivolta a me. Per cui ti meriti una tessera ggg platino.
Consigli per chi compra sex toys per la prima volta? Mi sto informando sui vibratori, ma non voglio spendere un sacco di soldi per qualcosa che poi non mi soddisfa.
– Very Into Buying Electronics
“Vibe dovrebbe andare di persona in un sex shop per poter toccare e accendere i modelli che ha in mente di acquistare”, dice Erika Moen. “Se possibile, dovrebbe scegliere un negozio in cui le pubblicità contengono le seguenti parole: femminista, queer, lgbtq+, sex-positive, amico delle donne e delle persone trans o inclusivo, perché in genere sono questi i luoghi dove il personale ha la passione e la cura che servono per aiutare tutti i tipi di clienti”.
Da tre anni Moen e il suo partner Matthew Nolan pubblicano il fumetto Oh joy sex toy, che unisce recensioni sui sex toys a lezioni di educazione sessuale davvero fantastiche, spassose e inclusive. E Moen, che ha provato di persona centinaia di sex toys, vuole che prima di andare a fare compere ci si masturbi almeno un paio di volte.
“Vibe dovrebbe fare caso al tipo di stimolazione che la fa eccitare o godere”, dice Moen. “Le piace un’azione intensa direttamente sul clitoride? Più è piccola la testina del vibratore, più sarà precisa la stimolazione. Preferisce una sensazione complessiva e avvolgente? Più grossa è la testina e maggiore è la superficie che copre, così che le vibrazioni saranno distribuite in maniera più uniforme su tutta la vulva, dalle grandi labbra al clitoride.”
Per ottenere i migliori risultati, Moen raccomanda di comprarne due, Vibe, se il portafoglio lo permette. “Comprati prima un vibratore generico a ovetto. Costa sui 15 o 20 dollari – è un modello con un telecomando collegato tramite un cavo a un semplice ovetto vibrante da tenere nella mano con cui ti masturbi. Provalo a casa e poi, una volta capito se e quanto ti è piaciuto, compratene un modello più costoso e di qualità (dai 60 ai 120 dollari), in base al tipo di stimolazione vibratoria che hai capito di volere grazie a quel primo modello economico. Personalmente, come vibratori di piccole dimensioni e discreta potenza, raccomando il Minna limon e il Mystic wand di Vibratex. Tra i cannoni che ti lanceranno in orbita, invece, ci sono il Doxy e il Magic wand di Vibratex (prima si chiamava Hitachi magic wand). In bocca al lupo!”
Seguite Erika Moen su Instagram e Threads.
A gennaio io e un’amica vogliamo andare alla cerimonia di insediamento del presidente, con l’intenzione di dare le spalle al palco in segno di protesta pacifica. Se a farlo saremo in pochi non servirà a granché, ma se fossimo centinaia o migliaia potremmo far sapere al mondo che la maggioranza degli statunitensi non ha votato per quello lì e non appoggia la sua campagna di odio. Trovi che sia un’azione che valga la pena organizzare (oltre a donare soldi e tempo alle associazioni che si battono per la giustizia sociale) e, se sì, ti andrebbe di prestare la tua voce a questa idea per i tuoi lettori e ascoltatori?
– Peaceful Protester
Sono combattuto.
Da una parte dobbiamo opporci fermamente a Trump. Al pari della sua campagna elettorale, della sua candidatura e della sua elezione, il suo insediamento imminente è uno scandalo. Dall’altra prendere l’aereo costa e pernottare a Washington pure. I nostri soldi potremmo spenderli meglio, Pp. Andare nella capitale per dare le spalle a Trump mentre compie il giuramento non esclude naturalmente di fare una donazione al Chosen family law center o al National center for lesbian rights, o all’International refugee assistance project, e spesso gli atti di resistenza simbolica – manifestazioni, proteste rumorose, sfilate – spingono la gente a organizzarne altre forme più pratiche: raccolte fondi, sabotaggio di azioni discriminatorie nella pubblica amministrazione, pressioni ai funzionari locali affinché non collaborino con le campagne contro l’immigrazione.
Se invece vi pare giusto e doveroso andare a protestare a Washington il giorno dell’insediamento avete tutto il mio appoggio, purché non sia l’ultima o l’unica cosa che fate. Io, dal canto mio, passerò la giornata a fare donazioni, infornare torte e succhiare cazzi.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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