Sono in vigore da oggi i primi due decreti attuativi del Jobs act, pubblicati ieri sullaGazzetta ufficiale
Sono in vigore da oggi i primi due decreti attuativi del Jobs act, pubblicati ieri sulla Gazzetta ufficiale. Da oggi si potrà quindi assumere con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. I decreti cambiano l’articolo 18 per quanto riguarda i licenziamenti senza giusta causa.
La pubblicazione dà il via libera anche al riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali con l’applicazione del nuovo sussidio di disoccupazione (Naspi) che entrerà in funzione da maggio. La tutela per chi perde il lavoro si estende quest’anno anche ai collaboratori. Il Sole 24 Ore, Ansa
Quando un anno fa con Matteo Renzi è arrivato al governo il più giovane premier della storia italiana, ognuno poteva rendersi conto dell’inizio di una nuova era. Disinvolto e con la mano nella tasca della giacca, i suoi discorsi erano lontanissimi dal politichese dei suoi predecessori. Ma dopo il primo anno di governo, cos’è rimasto dell’immagine del rottamatore? E qual è il bilancio concreto dopo 12 mesi? Leggi
“Oltre all’assicurazione per l’impiego per la prima volta viene introdotto un assegno di disoccupazione di ultima istanza per chi ha esaurito la rete degli ammortizzatori sociali basati sulla propria storia contributiva”. Quattro domande a Tommaso Nannicini, professore di economia politica alla Bocconi di Milano. Leggi
“Teoricamente un lavoratore assoggettato alle nuove norme può essere licenziato per un’assenza ingiustificata di tre minuti. Il lavoratore assunto prima del Jobs act, se fa una assenza ingiustificata di un giorno rischia al massimo una sospensione di dieci giorni”. Quattro domande a Luigi Mariucci, ordinario di diritto del lavoro all’università di Venezia. Leggi
Il Jobs act ora è partito davvero, ma sono almeno due le grandi incognite che ne determineranno il cammino e il suo eventuale arrivo a destinazione e si chiamano soldi e referendum. Con l’approvazione da parte del governo dei quattro decreti legislativi, diventano effettive le regole del mercato del lavoro ridisegnate dalla legge 10 dicembre 2014, numero 183. Leggi
Il Jobs act è una “controriforma” del lavoro secondo Nichi Vendola, leader di Sinistra ecologia libertà (Sel), che in un’intervista al giornale radio Rai ha dichiarato che il Jobs act “conferma i licenziamenti collettivi, non chiarisce quali siano le risorse utili ad alimentare gli ammortizzatori sociali, conferma la sparizione dell’articolo 18”. Secondo Vendola “sparisce il diritto al lavoro e avanza il diritto al licenziamento, restano 45 contratti atipici su 47”. Askanews
È stato pubblicato sul sito del governo il comunicato finale del consiglio dei ministri che si è riunito oggi, a palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente del consiglio Matteo Renzi. Si è dato il via libera ai decreti attuativi del Jobs act.
Il consiglio dei ministri, dopo una riunione durata quattro ore e mezza, ha approvato i decreti attuativi del Jobs act.
Le novità principali riguardano il cosiddetto contratto a tutele crescenti che sarà in vigore dal primo marzo (le limitazioni alle possibilità di reintegro in base alle condizioni del licenziamento), le nuove tipologie contrattuali con l’eliminazione delle collaborazioni a progetto (ovvero la fine dei contratti co.co.pro a partire, probabilmente, dal 2016), il regolamento per i licenziamenti collettivi, le regole per l’apprendistato, i nuovi ammortizzatori sociali (l’indennità di disoccupazione e i nuovi sussidi), la possibilità di demansionare il lavoratore.
Il consiglio dei ministri ha approvato due decreti attuativi del Jobs act, la legge delega per la riforma del lavoro votata dal parlamento. Uno dei due decreti è sul contratto a tutele crescenti e sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, l’altro riguarda gli ammortizzatori sociali. Le commissioni parlamentari hanno trenta giorni per valutarli, poi torneranno al consiglio dei ministri. Leggi
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