L’imprenditore Alejandro Burzaco, ricercato negli Stati Uniti in connessione con l’indagine sulla corruzione ai vertici della Federazione calcistica internazionale (Fifa), si è consegnato alla polizia in Italia. Burzaco, ex presidente dell’azienda argentina di trasmissioni sportive Torneos y Competencias, era uno dei quattordici tra funzionari e associati della Fifa incriminati con l’accusa di corruzione, tangenti e assegnazione pilotata di grandi eventi. Era scomparso in seguito all’arresto di sette dirigenti della Fifa, la mattina del 27 maggio all’hotel Baur au Lac di Zurigo, in Svizzera.
Secondo il dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, Burzaco avrebbe pagato 110 milioni di dollari in tangenti per aggiudicarsi contratti per i diritti televisivi dalle federazioni di calcio regionali. L’Interpol aveva diramato un avviso di ricerca internazionale nei suoi confronti. Burzaco è stato licenziato dalla Torneos y Competencias il 3 giugno. L’azienda nega qualunque coinvolgimento.
Burzaco, che ha anche la cittadinanza italiana, si è consegnato alla polizia a Bolzano, accompagnato dai suoi due avvocati. Ora si trova agli arresti domiciliari in un residence fuori città.
Se emergessero prove sull’irregolarità della loro assegnazione, i prossimi Mondiali in Russia nel 2018 e in Qatar nel 2022 potrebbero essere annullati. Lo ha annunciato Domenico Scala, responsabile del comitato di controllo e vigilanza della Fifa, in una dichiarazione al quotidiano svizzero Sonntags Zeitung. Gli ultimi sviluppi delle indagini sulla corruzione ai vertici della Fifa, che hanno già causato le dimissioni del presidente Sepp Blatter, riguardano proprio il giro di tangenti ai funzionari della federazione calcistica mondiale per truccare le gare di attribuzione delle coppe del mondo.
Per cancellare i Mondiali in Russia e in Qatar sarebbe comunque “necessario dimostrare che la loro attribuzione è stata solo il risultato di una compravendita di voti”, ha precisato Scala, assicurando che “queste prove finora non sono state presentate”. All’indomani dell’incriminazione da parte del dipartimento di giustizia statunitense di alti funzionari della federazione, la procura svizzera ha annunciato di aver aperto un’inchiesta contro ignoti con l’ipotesi di “riciclaggio e gestione sleale”, proprio riguardo l’attribuzione dei Mondiali del 2018 e del 2022. Il ministero della giustizia elvetico ha poi fatto sapere di aver sequestrato “dati e documenti elettronici” nella sede della Fifa a Zurigo.
L’indagine dell’Fbi sulla corruzione all’interno della federazione calcistica internazionale (Fifa), che ha già portato alle dimissioni del presidente Sepp Blatter, si è ampliata fino a coinvolgere anche l’organizzazione dei Mondiali del 2014 in Brasile. Al centro delle indagini sono i legami tra l’ex presidente della confederazione di calcio brasiliana, Ricardo Teixeira, e il segretario generale della Fifa Jérôme Valcke. In questo momento gli agenti federali stanno passando in rassegna circa mille documenti firmati dagli organizzatori dei Mondiali nel periodo precedente al torneo.
Teixeira è fuggito a Miami nel luglio del 2012, qualche settimana prima della conferma da parte della Corte federale svizzera di una tangente intascata da lui e dall’ex presidente della Fifa João Havelange per favorire una società di marketing sportivo. All’inizio della settimana gli investigatori brasiliani avevano annunciato l’indagine sul pagamento di 147 milioni di dollari dai conti bancari di Teixeira, in relazione ai Mondiali dell’anno scorso in Brasile.
L’indagine dell’Fbi riguarda anche l’attribuzione dei prossimi Mondiali alla Russia, nel 2018, e al Qatar, nel 2022. Gli agenti federali stanno indagando sul modo in cui è avvenuta la selezione, per verificare che non ci siano state irregolarità.
La Fifa avrebbe dato cinque milioni di euro alla federazione calcistica irlandese per fermare un’azione legale per il fallo di mano di Thierry Henry nello spareggio per la qualificazione ai mondiali del 2010. A rivelarlo è lo stesso presidente della federazione irlandese, John Delaney.
John Delaney ha dichiarato che le due parti avevano trovato “un giusto accordo” per sistemare la questione, anche grazie alla mediazione del presidente della Fifa Sepp Blatter, che si è dimesso recentemente dopo lo scandalo sulla corruzione che ha colpito la federazione calcistica internazionale.
La partita tra Francia e Irlanda si giocò nel 2009 a Parigi, dopo che all’andata la Francia aveva vinto 1-0 a Dublino. Finita 0-1 per l’Irlanda ai tempi regolamantari, fu pareggiata dalla Francia nei tempi supplementari con un gol viziato da un fallo di mano dell’attaccante Thierry Henry. Il pareggio permise alla Francia di qualificarsi ai mondiali.
Un portavoce della Fifa ha confermato il pagamento, ma ha dichiarato che il versamento serviva per “la costruzione di uno stadio in Irlanda”.
Nello scandalo internazionale delle tangenti nel mondo del calcio appaiono per la prima volta anche i Mondiali di Francia del 1998. Un tribunale statunitense ha pubblicato la deposizione del 2013 dell’ex dirigente della Fifa Chuck Blazer, testimone chiave nelle indagini sulla corruzione nella federazione calcistica internazionale. Blazer ha ammesso che alcuni membri del comitato esecutivo si erano messi “d’accordo per accettare tangenti”. E non solo per i Mondiali del Sudafrica nel 2010. “A cominciare dal 2004 e per proseguire fino al 2011 abbiamo accettato tangenti per la scelta del Sudafrica”, si legge nelle trascrizioni degli interrogatori, in cui Blazer ammette tangenti anche nel 1992 per il voto sui Mondiali del 1998, poi assegnati alla Francia.
“Tra le altre cose”, ha confessato Blazer, “mi sono messo d’accordo con altre persone nel 1992 o giù di lì per facilitare l’accettazione di tangenti in relazione alla scelta del paese che avrebbe ospitato il Mondiale del 1998”, ha proseguito l’ex dirigente della Fifa. Da altri documenti dell’indagine è emerso che la campagna per i Mondiali del Marocco ha pagato per lanciare la candidatura del paese africano che però poi è stato sconfitto dai francesi. La notizia dell’ampliamento delle indagini statunitensi è seguita di poche ore alla pubblicazione, da parte dell’Interpol, di avvisi di ricerca internazionale nei confronti di sei persone, tra le quali due ex dirigenti della Fifa, all’indomani delle dimissioni di Sepp Blatter dalla presidenza della federazione.
Settant’anni, ex membro del comitato esecutivo della Fifa dal 1996 al 2013, Blazer è stato a lungo segretario generale della Concacaf (Confederazione del Nordamerica, America centrale e Caraibi) dal 1990 al 2011. Multimilionario, leader indiscusso del calcio statunitense per due decenni, Blazer si era dichiarato colpevole nel novembre 2013 di associazione a delinquere, evasione fiscale, riciclaggio. È in libertà su cauzione e sta collaborando con gli inquirenti statunitensi.
L’inchiesta dell’Fbi sulla corruzione nella Federazione calcistica internazionale (Fifa) riguarda anche l’assegnazione dei Mondiali di calcio del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar. Lo sostengono fonti investigative statunitensi, citate dall’agenzia Reuters. Tra le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta, secondo la stampa statunitense, ci sarebbe anche l’ex presidente della Fifa Sepp Blatter, che ieri ha annunciato le sue dimissioni.
L’Interpol ha diramato un avviso di ricerca internazionale, su richiesta delle autorità statunitensi, nei confronti di due ex responsabili della Federazione calcistica internazionale (Fifa) e di quattro dirigenti di aziende, nell’ambito dell’indagine sulla corruzione che ha travolto l’organizzazione dal 27 maggio. Gli avvisi riguardano Jack Warner, ex vicepresidente della Fifa e presidente di Concacaf, l’organizzazione che gestisce il calcio in Nordamerica, in America centrale e nei Caraibi, e Nicolás Leoz, che dirigeva la federazione calcistica sudafricana. Le altre persone coinvolte sono Alejandro Burzaco, Hugo e Mariano Jinkis, che controllano aziende attive nel marketing sportivo, e José Margulies, alla testa di un’azienda che si occupava di trasmettere le partite.
I sei sono ricercati con diverse accuse, tra cui “crimine organizzato, cospirazione e corruzione”. L’iniziativa dell’Interpol segue le dimissioni di Joseph Blatter dalla presidenza della Fifa, presentate quattro giorni dopo la sua rielezione. Il mandato di ricerca, diverso dal mandato di cattura internazionale, viene diramato dall’Interpol per informare gli stati che è stato emesso un mandato di arresto nei conforti di qualcuno, e che l’organizzazione sta cercando la persona in questione “in vista dell’estradizione o di un’azione giuridica simile”. L’eventuale arresto spetta però alla polizia del singolo stato.
Anche Sepp Blatter è indagato negli Stati Uniti per corruzione. Lo rivelano il New York Times ed Abc News, citando alcuni investigatori che partecipano all’inchiesta sulla Fifa all’indomani delle dimissioni del presidente della federazione calcistica internazionale. Blatter, che era stato rieletto per un quinto mandato il 29 maggio a Zurigo, ha sostenuto di aver fatto un passo indietro per “amore della Fifa”, rendendosi conto che il suo mandato non era condiviso. Ma il vero motivo per cui il dirigente sportivo svizzero ha rassegnato le dimissioni sarebbe invece l’inchiesta statunitense nei suoi confronti.
Blatter aveva “cercato per giorni di prendere le distanze dallo scandalo” ha scritto il New York Times, ma le autorità “sperano di ottenere la cooperazione di alcuni dei dirigenti della Fifa incriminati” per corruzione per stringere il cerchio intorno a lui. Nel giorno delle dimissioni, lo stesso quotidiano statunitense aveva rivelato che l’alto dirigente coinvolto nel pagamento di una presunta tangente da 10 milioni di dollari da parte del Sudafrica, finora rimasto anonimo, è Jérôme Valcke, segretario generale della federazione e braccio destro del presidente.
Il presidente della Fifa, al centro e di spalle, lascia la conferenza stampa in cui ha annunciato le sue dimissioni. La fotografia è di Richard Conway, giornalista della Bbc, ed è stata scattata a Zurigo nel quartier generale della Fifa.
Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, ha annunciato le sue dimissioni. The Guardian
Jérôme Valcke, segretario generale della Fifa e vice del presidente Joseph Blatter, avrebbe autorizzato il trasferimento dei dieci milioni di dollari al centro dell’indagine sulla corruzione che ha travolto i vertici della federazione calcistica internazionale. Lo sostengono fonti investigative citate dal New York Times. Queste nuove rivelazioni, secondo il quotidiano statunitense, mettono sempre più al centro dello scandalo il presidente Blatter, appena rieletto alla guida della Fifa per il suo quinto mandato consecutivo.
Jérôme Valcke, secondo gli inquirenti citati dal New York Times, avrebbe versato una tangente da dieci milioni di dollari all’ex vicepresidente della Fifa, Jack Warner, in cambio di aiuto per sostenere la candidatura del Sudafrica a ospitare i mondiali di calcio del 2010. La Fifa ha smentito il coinvolgimento di Valcke nella vicenda.
Il 27 maggio sette dirigenti della Fifa sono stati arrestati con l’accusa di aver partecipato per più di un ventennio a “un’associazione a delinquere volta ad arricchirsi attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro” per centinaia di milioni di dollari.
Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, ha tenuto una conferenza stampa a Zurigo dopo la sua quinta elezione consecutiva alla guida dell’organizzazione. Blatter ha detto che porterà la Federazione fuori dagli scandali che l’hanno travolta il 27 maggio, quando a poche ore dall’inizio dell’assemblea annuale prevista per il 29 maggio, sette alti funzionari sono stati arrestati dalla polizia svizzera con l’accusa di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e racket. Ecco cosa ha detto Blatter:
“Avrei potuto ricevere più voti ma andiamo avanti. Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di guidare ancora il calcio per i prossimi 4 anni”. Con queste parole Sepp Blatter ha accolto la sua rielezione al quinto mandato consecutivo alla presidenza della Fifa. Dopo un primo scrutinio in cui non era riuscito a ottenere i due terzi dei voti necessari a garantirgli la rielezione, Blatter è stato confermato presidente dopo che l’unico sfidante, il principe giordano Ali bin Al Hussein ha deciso di ritirare la propria candidatura. Al primo voto Blatter aveva ottenuto 133 voti, Ali 73. “Grazie per avermi accettato per i prossimi quattro anni. Comanderò la nave della Fifa. La riporteremo in mare” ha commentato Blatter, 79 anni. “Tra quattro anni darò la Fifa al mio successore e sarà robusta” ha assicurato.
All’attacco di fronte all’enorme pressione internazionale, Joseph Blatter aveva richiamato all’unità i delegati dell’organismo mondiale di governo del calcio presentandosi come un “leader forte e esperto” per ottenere il suo quinto mandato alla guida della federazione, travolta negli ultimi giorni da uno scandalo di corruzione. Blatter era sotto attacco da più parti, soprattutto dal presidente della Uefa Michel Platini che gli aveva chiesto personalmente di dimettersi. Tra i primi a congratularsi con Blatter per la sua vittoria, invece, sono stati i russi. “Le elezioni del presidente della Fifa sono state democratiche ed è giusto che abbia vinto lui” ha dichiarato il ministro dello sport russo Vitali Mutko. La Casa Bianca ha preferito non commentare. “La decisione spettava a quell’organizzazione, che sta attraversando una fase non facile. Quindi lasceremo a loro questo compito” si è limitato a dire il portavoce Josh Earnest.
Ci sono state manifestazioni a Zurigo per chiedere le dimissioni del presidente uscente della Fifa Sepp Blatter, dopo lo scandalo corruzione che ha investito i vertici della federazione calcistica internazionale. Nel giorno in cui si tengono le elezioni per la presidenza dell’organizzazione Blatter, che si candida per un quinto mandato, ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Un riepilogo. Leggi
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati