Domenica 5 luglio si voterà per il referendum sul piano proposto dai creditori ad Atene. I sostenitori del no sono scesi in piazza ad Atene il 3 luglio e ci sono stati attimi di tensione con la polizia
“Il mio cuore vuole votare no, ma la mia testa vuole il sì”. Giannis, un gioielliere di Via Egnatia, una delle vie principali nel centro di Salonicco, sintetizza in una frase un conflitto interiore che sembra diffondersi sempre di più tra i greci mentre si avvicina il referendum di domenica. Leggi
Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha definito terroristica la retorica dei creditori di Atene che hanno chiesto agli elettori di votare sì al referendum di domenica 5 luglio. ”Quello che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo”, ha detto in un’intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. Leggi
Il governo greco ha chiesto agli elettori di votare per il no al referendum del 5 luglio sul piano di aiuti e riforme proposto ad Atene dai creditori, mentre i leader dell’Unione europea hanno chiesto ai greci di votare per il sì. Ma come voterebbero i più importanti economisti del mondo? Se lo è chiesto il Guardian. Leggi
Oggi ad Atene, alla vigilia del referendum sulla proposta dei creditori, sono scesi in piazza sia i sostenitori del sì sia i sostenitori del no. La diretta della manifestazione dei sostenitori del sì si può seguire sulla tv di stato greca Ert.
Secondo i primi dati diffusi dalle autorità, per il no sono scese in piazza 25mila persone, mentre per il sì 20mila.
La polizia greca ha lanciato granate assordanti e si è scontrata con i manifestanti scesi in piazza oggi nel centro di Atene per sostenere il voto del no al referendum di domenica sulle proposte dei creditori. Negli scontri è rimasta coinvolta una decina di persone, molte delle quali erano vestite di nero e indossavano dei caschi scuri. La situazione adesso è sotto controllo.
Il Consiglio di stato di Atene ha respinto il ricorso contro il referendum di domenica 5 luglio in Grecia. Il voto quindi si svolgerà regolarmente. Reuters
Dal Belgio alla Lettonia, i disegnatori di tutto il mondo seguono quello che sta succedendo ad Atene. Leggi
Il presidente dell’associazione bancaria greca ha dichiarato che le banche del paese hanno liquidità per 1 miliardo di euro, una cifra che basterà fino a lunedì 6 luglio. Da quel giorno tutto dipenderà dalle decisioni della Banca centrale europea. Leggi
Il premier greco Alexis Tsipras ha dichiarato che l’analisi del Fondo monetario internazionale, che ha definito “insostenibile” il debito di Atene, giustifica la decisione del suo governo di rifiutare il piano dei creditori. Leggi
L’isola greca di Naxos è un paradiso per i turisti, ma ora che le banche sono chiuse ed è stato imposto il limite di 60 euro al giorno al prelievo di denaro contante, si teme che ci possano essere delle conseguenze per il turismo. Leggi
Il vicepresidente della Commissione europea e il Consiglio d’Europa hanno messo in dubbio i requisiti legali del referendum greco del 5 luglio. Oggi si pronuncia anche il consiglio di stato di Atene. Ma su cosa sono chiamati a esprimersi i greci? E perché ci sono tante polemiche? Leggi
“Dobbiamo preoccuparci? Se fossimo cittadini greci, sicuramente. Gli ultimi giorni danno un’idea di ciò che aspetta il paese se molla gli ormeggi dell’euro: banche soffocate, un’economia paralizzata e penurie di ogni genere”. Dal Guardian a Le Figaro: la stampa europea commenta la crisi greca. Leggi
Stando agli ultimi sondaggi, nel referendum di domenica 5 luglio in Grecia è prevista una vittoria di misura dei sì rispetto ai no, espressione del governo di Alexis Tsipras. Per un’indagine pubblicata stamattina dal quotidiano Ethnos, i greci favorevoli alla proposta dei creditori internazionali sarebbero il 44,8 per cento rispetto al 43,4 per cento dei contrari.
Dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerche Alco, tra il 30 giugno e il primo luglio, emerge che – due giorni prima del voto – gli indecisi sono ancora il 12 per cento. Il primo ministro Tsipras, proprio il primo luglio in diretta tv, ha rivolto ai connazionali un nuovo appello per il no, la cui vittoria secondo il premier consentirebbe al governo di ottenere “condizioni migliori soprattutto riguardo alla ristrutturazione del debito“. Tsipras ha successivamente garantito che “il giorno dopo il referendum sarò a Bruxelles e un accordo sarà firmato”, entro 48 ore dal voto.
Gli ultimi mesi sono stati dominati da due grandi crisi ancora in corso, quella greca e quella iraniana. Nel bene o nel male, il mondo potrebbe cambiare molto durante l’estate. Leggi
La Grecia ha bisogno di finanziamenti straordinari da quasi 52 miliardi di euro per i prossimi tre anni per evitare il default. Lo sostiene un nuovo documento pubblicato oggi dal Fondo monetario internazionale (Fmi). Leggi
Mercoledì primo luglio è cominciato come una nota a piè di pagina dei manuali di storia della finanza: a mezzanotte la Grecia è stata il primo paese sviluppato a non rimborsare un prestito al Fondo monetario internazionale dal 1945. La ricostruzione dell’Economist. Leggi
In un comunicato l’azienda Gpo ha dichiarato che non si assume nessuna responsabilità per il sondaggio diffuso questa mattina che attribuiva un vantaggio del 47 per cento al fronte del sì nel referendum previsto per il 5 luglio in Grecia. Secondo l’azienda, sono stati diffusi i dati parziali della ricerca senza alcuna autorizzazione. Gpo ha detto che procederà per vie legali contro chi ha diffuso i dati.
È andata male. Nonostante l’ottimismo di martedì sera non ci sarà alcun compromesso sulla Grecia, o comunque non prima del referendum di domenica prossima. Ma come siamo arrivati a questo fallimento? E quali saranno le sue conseguenze? Leggi
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