Ai Weiwei ha il talento di stare sulla notizia, come suggeriscono le sue installazioni connesse, allestite in tre gallerie newyorchesi: la Lisson, la Jeffrey Deitch Project e i due spazi della Mary Boone. Il materiale esposto esplode in ogni direzione, anche se l’attenzione di Weiwei si concentra sulla Cina (Boone) e la crisi dei profughi nel Mediterraneo (Deitch e Lisson). Leggi
L’artista e attivista cinese Ai Weiwei si trova sull’isola greca di Lesbo per documentare l’arrivo di migliaia di migranti e costruire un memoriale per le vittime delle traversate. Per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale, si è fatto scattare una foto che ricorda il bambino siriano Aylan Kurdi. Leggi
L’artista cinese Ai Weiwei ha annunciato che creerà un memoriale sull’isola greca di Lesbo per ricordare i profughi che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare. Leggi
L’artista cinese è nato a Pechino, ma ha passato i primi diciotto anni della sua vita in esilio con la sua famiglia. Oggi vive e lavora nella capitale, lontano dal centro e costantemente sotto sorveglianza. In questo video offre un punto di vista unico sul suo quartiere, Caochangdi, e sulla comunità di artisti che ha contribuito a creare. Leggi
Il Regno Unito ha fatto marcia indietro dopo le polemiche sulla mancata assegnazione all’artista cinese Ai Weiwei di un visto semestrale. Il ministro dell’interno britannico Theresa May ha “rivisto il caso e dato istruzione di concedere un visto da sei mesi”, ha detto una portavoce. All’artista dissidente è stata spedita una lettera con cui Londra si è scusata “per l’inconveniente causato”.
Ieri Ai Weiwei aveva denunciato il fatto che, diversamente dalla Germania, le autorità britanniche gli avevano negato il visto semestrale accusandolo di aver mentito sui precedenti penali che, dal canto suo, l’artista negava di avere. All’artista era stato inizialmente concesso solo un visto di tre settimane, che gli avrebbe comunque permesso di partecipare alla retrospettiva dedicata alle sue opere alla Royal academy of arts di Londra.
Il governo britannico ha negato un visto di sei mesi all’artista e dissidente cinese Ai Weiwei, accusandolo di aver mentito sui suoi precedenti penali. Le autorità del Regno Unito gli hanno concesso solo un visto per tre settimane, che gli permetterà comunque di partecipare alla retrospettiva dedicata alle sue opere alla Royal academy of art di Londra.
Ai Weiwei ha pubblicato una lettera su Instagram, dichiarando che il suo ingresso nel Regno Unito è stato vietato perché nella domanda per il visto, secondo le autorità britanniche, ha mentito dichiarando di non aver mai ricevuto condanne giudiziarie. L’artista, messo in carcere per 81 giorni nel 2011 in Cina, sostiene però di non essere mai stato formalmente accusato o condannato per un reato nel suo paese.
Il visto di soli venti giorni significa che Ai Weiwei non sarà a Londra a ottobre, durante la visita del presidente cinese Xi Jinping. Questo, secondo alcuni esperti, potrebbe evitare un imbarazzo diplomatico tra Regno Unito e Cina.
La settimana scorsa le autorità cinesi gli avevano riconsegnato il passaporto, quattro anni dopo averglielo confiscato.
Le autorità cinesi hanno riconsegnato il passaporto all’artista e dissidente cinese Ai Weiwei quattro anni dopo averglielo confiscato. Ai Weiwei, 58 anni, ha mostrato il documento sul suo account Instagram. Leggi
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