Autrice e conduttrice di Battiti nella notte di Radio Rai3, quando non parla di musica la ascolta o ne scrive. Collabora con Musica Jazz e Blow Up.
Ogni acquerello esposto alla mostra milanese dei quadri di John Lurie ha una tonalità di impianto, un colore che suona preponderante, il punto di partenza con cui l’artista cerca di ipnotizzarsi e di perdersi in un mondo infantile e magico, cinico e osceno, con l’ironia sarcastica, sovversiva e a tratti sibillina che lo contraddistingue. Leggi
Il nuovo disco di Julia Holter ricorda un gioco enigmistico: visto da lontano l’insieme è compatto, ma a uno sguardo più attento non sfuggono le tante asimmetrie e dissonanze che lo compongono. Forse il pop si può fare anche così. Leggi
Tra le tante etichette che affollano il panorama musicale, quella di “jazz scandinavo” si è imposta come una traduzione sonora del paesaggio del grande nord: suoni soffusi, brumosi e dilatati. Ma c’è un’altra scena viva e in grande attività che ha prodotto gruppi come Fire!, Atomic, Wildbirds & Peacedrums, The Thing e la Fire! Orchestra, che raggruppa in sé molti talenti di questa scena effervescente. Leggi
Hoodoo blues & Roots Magic è un disco che trova il blues nella musica di Julius Hemphill, John Carter e Sun Ra. Ne coglie la dimensione del racconto, del rito e della danza, rintracciando in un repertorio jazzistico la voce più tipica del blues, che si nutre di ambivalenze e ambiguità, in bilico tra lacerazione, saggezza e ironia. Leggi
In Nerosubianco, Giorgio Rimondi racconta il jazz attraverso una selezione di fotografie, fuggendo dai cliché che l’hanno congelato in una coolness tra genio e sregolatezza. Tra cronaca, mito, realtà e immaginazione Rimondi ricostruisce contesti che offrono non solo nuovi sguardi sul mondo del jazz, ma anche un modo inedito di raccontarlo. Leggi
Ornette Coleman non amava parlare della sua musica in termini di stile, eppure il titolo del disco che lo ha reso famoso, quello che si è materializzato sul mercato discografico nel settembre del 1961 come una mina pronta per esplodere, parlava proprio di quello: Free jazz: a collective improvisation. Leggi
“Vulnicura è un disco estremo”, ha detto Björk in un’intervista. Lei si riferiva all’elevato tasso di melodrammaticità dei testi e della musica, ma lo stesso aggettivo potrebbe valere per la forma comunicativa, dove il personale viene raccontato con la volontà di trascinare l’ascoltatore nella tragedia intima, tra le righe di un diario privato che diventa pubblico. Leggi
Dimmi dove suoni e ti dirò chi sei. L’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp passa dagli squat ai grandi festival, da un pubblico sparuto di antagonisti a una folla di seimila persone. L’approccio non cambia. Leggi
Al sassofonista Colin Stetson piace raccontare la storia della balena 52-hertz, un esemplare unico che emette suoni a una frequenza non percepita dagli altri cetacei e per questo considerato la balena più solitaria del mondo. Del resto anche lui ha optato per la solitudine ed è riuscito a forgiare un suo linguaggio stupefacente quanto inedito. Leggi
Lisen Rylander Löve e Lisa Nordström sono due musiciste svedesi che lavorano sulla frontiera più interessante della nuova elettronica. Nel loro nuovo disco, IV, vogliono catturare il disordine delle cose. Leggi
Voce e batteria, un’accoppiata vincente. I più maliziosi diranno che in tempi di vacche magre un gruppo così serve a risparmiare. Può darsi, eppure c’è qualcosa di più intimo che lega questi due strumenti. Leggi
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