Il 14 marzo, durante la visita di una delegazione turca di alto livello, l’Iraq ha ufficialmente messo fuorilegge il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), un gruppo... Leggi
Il governo non riesce a tenere sotto controllo le decine di gruppi armati che hanno scatenato un’ondata di violenza nel paese. Leggi
Il quartiere di Karrada, zona commerciale di Baghdad, in Iraq, è stato bersaglio di diversi attacchi del gruppo Stato islamico. Qui, lo scorso 3 luglio, più di trecento persone hanno perso la vita in un attentato. Nonostante la paura, gli abitanti della zona sperano che ora la vita riprenda normalmente. Il video dell’Afp. Leggi
La sera del 2 luglio un’autobomba è esplosa nel quartiere Karrada di Baghdad, in Iraq. L’attacco, rivendicato dal gruppo Stato islamico, ha colpito una strada commerciale piena di persone che stavano facendo acquisti al termine del digiuno giornaliero prescritto durante il Ramadan. Il video dell’Afp. Leggi
L’11 maggio è stato uno dei giorni più sanguinosi della storia recente dell’Iraq. Quattro attenti suicidi hanno provocato almeno ottanta vittime a Sadr City, uno dei quartieri più poveri di Baghdad. Quasi subito hanno cominciato a circolare immagini scioccanti delle vittime. Leggi
L’11 maggio tre attentati rivendicati dal gruppo Stato islamico hanno causato almeno 94 morti e centinaia di feriti a Baghdad, in Iraq. Secondo le Nazioni Unite dall’inizio del 2016 sono morti almeno 3.379 iracheni in atti di terrorismo. Il video dell’Afp. Leggi
Il parlamento iracheno ha approvato un parziale rimpasto di governo proposto dal primo ministro Haider al Abadi. Il voto arriva dopo che migliaia di sciiti hanno manifestato il 26 aprile a Baghdad chiedendo riforme politiche e maggiore trasparenza. Il video dell’Afp. Leggi
Le strade di Baghdad sono allagate per le forti piogge. “Non posso venire, la mia strada sembra un fiume”: questa è la risposta più comune di chi manca al lavoro o agli appuntamenti. Molti mandano le foto scattate con il cellulare come prova. Leggi
Nella giornata del 22 luglio l’Iraq è stato colpito da una serie attentati in diverse zone del paese. In mattinata almeno ventidue soldati e combattenti delle Forze di mobilitazione popolare sono stati uccisi in un doppio attacco suicida nella zona orientale di Falluja, attribuito al gruppo Stato islamico. L’esercito iracheno sta portando avanti un’offensiva contro i jihadisti nella regione e ha tagliato le loro vie di rifornimento, isolandoli nelle città di Ramadi e Falluja.
In serata, invece, un’autobomba è esplosa in un quartiere a maggioranza sciita di Baghdad, uccidendo circa venti persone. L’esplosione si è verificata in una strada commerciale ed è la terza in meno di una settimana nella capitale irachena. Il 19 luglio un’autobomba ha colpito il mercato di Khan Bani Saad, a trenta chilometri da Baghdad, durante le celebrazioni per la fine del Ramadan. Almeno 115 persone sono morte e 170 sono state ferite. Il gruppo Stato islamico ha rivendicato l’attacco su Twitter.
In Iraq l’aviazione governativa ha bombardato per errore un quartiere densamente popolato nell’est di Baghdad, uccidendo almeno cinque persone e distruggendo diverse case. Un missile sganciato da un aereo da combattimento Sukhoi è esploso nel quartiere di Ni’riya, provocando almeno cinque morti, anche se alcune fonti tra i residenti hanno parlato di sette vittime.
I soldati e i mezzi aerei iracheni, sostenuti dai miliziani sciiti di Hashd al Shaabi, stanno combattendo contro i miliziani del gruppo Stato islamico che controllano gran parte dell’ovest e del nord del paese. Domenica i guerriglieri di Hashd al Shaabi e i soldati regolari sono riusciti a interrompere un’importante via di rifornimento della città di Fallujah, a ovest di Baghdad, controllata dai jihadisti.
In genere semplifichiamo l’Iraq, e i suoi 35 milioni di abitanti, dicendo che il sud è sciita, il centro è sunnita e il nord è curdo. In questa attenzione quasi ossessiva per le etnie, la religione, le appartenenze, c’è una minoranza di cui non si parla mai: quella degli iracheni in cui ci si imbatte ogni giorno. Iracheni di tutte le età, di tutte le professioni, di tutte le aree del paese. Che, mentre sunniti e sciiti si combattono per le strade, aspettano barricati in casa che tutto questo finisca. Leggi
Le truppe irachene hanno riconquistato alcune zone della città di Baiji. È solo una delle offensive dell’esercito regolare, impegnato a sottrarre al gruppo dello Stato islamico le aree strategicamente importanti vicino Baghdad. Sabato 6 giugno i soldati iracheni sostenuti dalle milizie sciite si sono scontrati con i jihadisti nell’area di Al Harari, vicino la città di Falluja, a ovest della capitale.
Il portavoce del commando congiunto delle operazioni, il generale di brigata Saad Maan, ha riferito che le azioni militari sono servite a tagliare i rifornimenti ai jihadisti nella provincia di Al Anbar e in altre città. In quest’ambito, fondamentale è stata l’avanzata dell’esercito a Baiji, dove si trova la più grande raffineria di petrolio dell’Iraq, finita nelle mani dello Stato islamico quasi un anno fa. La riconquista di Baiji è strategicamente importante perché la città, che dista da Baghdad 250 chilometri, è sulla strada che conduce a Mosul, la seconda città del paese, controllata dallo Stato islamico dal giugno 2014.
Le truppe irachene e le forze curde hanno respinto i jihadisti in diverse zone dell’Iraq, grazie anche all’aiuto dei bombardamenti aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Ad aprile sono riusciti a riprendere il controllo della città settentrionale di Tikrit, ma a maggio hanno ceduto la città di Ramadi al gruppo jihadista.
Il gruppo Stato islamico ha rivendicato gli attentati suicidi di giovedì 28 maggio in due alberghi a Baghdad. Nella capitale irachena è aumentato il numero di attacchi da quando le autorità hanno revocato il coprifuoco. Leggi
Negli ultimi dieci giorni ho incontrato tre volte il direttore dell’orchestra sinfonica nazionale Karim Wasfi con il suo violoncello in spalla. La prima Wasfi, vestito con un completo nero e seduto su una sedia rotta, si stava esibendo in mezzo a quel che rimaneva dei negozi del quartiere di Karrada, che era stato colpito da un attentato. Leggi
L’esercito iracheno ha preso il controllo di alcune parti di Tikrit, considerata una delle roccaforti dello Stato islamico in Iraq, insieme a Mosul e Kirkuk. Secondo i corrispondenti di Al Jazeera, l’esercito controllerebbe le sponde del fiume Tigri e alcune delle strade principali della città. L’esercito afferma che le milizie del gruppo jihadista hanno cercato di fermare l’avanzata dei soldati disseminando esplosivo lungo le strade. Fonti del governo iracheno spiegano che sono stati disinnescati 382 ordigni esplosivi in città e sono stati uccisi 350 presunti miliziani dello Stato islamico. L’offensiva dell’esercito iracheno a Tikrit, controllata dallo Stato islamico dal giugno del 2014, è la più importante operazione militare dall’inizio della guerra contro i jihadisti. Tikrit ha un valore strategico perché si trova sull’autostrada che collega il nord del paese a Baghdad, ma ha anche un valore simbolico perché è la città d’origine dell’ex dittatore Saddam Hussein, e molti ex generali e sostenitori dell’ex presidente iracheno si sono uniti al gruppo Stato islamico. Al Jazeera, Bbc
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