Sei piste ciclabili a Berlino per conoscere l’architettura e la storia delle fabbriche nate nell’ottocento quando la città era un luogo di innovazioni Leggi
Piste ciclabili danneggiate, centri città pedonali che non convincono gli abitanti, auto elettriche vandalizzate: i progetti per avere aree urbane più vivibili in Germania non riescono a decollare Leggi
Nei Paesi Bassi con la bici si trasportano persone, merci e mobili. Ma è anche simbolo e strumento di mutamenti urbani come la gentrificazione e lo spostamento delle classi meno ricche nelle periferie. Leggi
Quest’anno sentiremo parlare spesso di veicoli elettrici dalle forme più strane, monopsonio, fotocamere non destinate agli esseri umani, sindacati legati alla gig economy, criptovalute. Leggi
Un ciclocomputer di lusso fa intravedere un futuro dove l’informatica è nascosta e discreta. Leggi
Quasi nessuno ha festeggiato i due secoli di questa macchina magica, mezzo di trasporto ideale per il pianeta febbricitante. Leggi
Spesso si parla delle città in termini di guerra tra automobili: taxi contro Uber, auto in comune contro auto di proprietà, e Tesla contro chiunque sia in grado di lanciarsi con prezzi ragionevoli nel mercato delle auto che si guidano sole. Ma nel futuro la vera battaglia della mobilità nei centri urbani sarà tra biciclette, furgoni e ingorghi stradali. Leggi
Inquinamento atmosferico, rumore e incidenti pedonali affliggono Barcellona. Inoltre, come molte aree urbane moderne, la città continua a non rispettare i parametri di qualità dell’aria stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Tutto questo ha spinto l’amministrazione a lanciare un piano ambizioso che potrebbe essere da esempio per il resto del mondo. Leggi
In Afghanistan alcune ragazze pedalano ogni giorno in bicicletta sfidando i pregiudizi. Il prossimo anno uscirà Afghan cycles, un film documentario diretto da Sarah Menzies che racconta il coraggio e le storie di queste donne. Il video della Reuters. Leggi
La Spagna è ancora lontana dall’essere un paradiso dei ciclisti, eppure a Siviglia l’uso della bicicletta è aumentato di undici volte in pochi anni. È la prova che qualsiasi città può spingere i suoi abitanti ad andare in bici costruendo un’ambiziosa rete di piste ciclabili collegate tra loro e protette. Leggi
Questo articolo non è più online perché sono scaduti i diritti. L’articolo originale era uscito sul Guardian. Leggi
La strada per l’Europa non passa solo dal Mediterraneo. Migliaia di migranti seguono una rotta diversa, che attraversa la regione dei Balcani. E spesso lo fanno a piedi o in bicicletta. Solo mercoledì 17 giugno tremila persone sono entrate in Macedonia, attraversando il confine greco. Si dirigono verso la Serbia, molti con l’obiettivo di raggiungere l’Ungheria, anche dopo l’annuncio del governo di Budapest di voler costruire una recinzione alta quattro metri al confine serbo per bloccare il flusso di migranti.
Scappano dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Africa e provano a entrare nei paesi dell’Europa occidentale e settentrionale. Una volta superata la frontiera greca, attraversano la Macedonia e si spostano verso nord. Un viaggio che possono fare solo a piedi o in bicicletta: la legge macedone, infatti, vieta a migranti irregolari l’uso dei trasporti pubblici.
Il video della Reuters mostra gruppi di persone che percorrono in bicicletta la strada statale E-75, che collega i porti della Grecia con Macedonia e Serbia. La polizia che pattuglia le strade chiude un occhio e non li ferma. Il governo di Skopje non ha infatti i fondi per garantire assistenza e asilo ai migranti, così preferisce lasciarli passare.
Per facilitare il loro viaggio, il parlamento macedone sta pensando di cambiare la legislazione, in modo da legalizzare il passaggio dei migranti attraverso il paese nelle prossime 72 ore: una modifica che permetterebbe loro di salire su treni e autobus. Intanto, però, alcuni approfittano della situazione: vicino al confine greco, le biciclette si vendono a prezzi che oscillano tra i 169 e i 225 dollari.
Secondo l’agenzia Frontex, dal gennaio al marzo 2015, circa 32mila persone sono entrate nell’Unione europea passando per i Balcani.
Se si considerano tutti i lavori legati al ciclismo, dalla produzione alla vendita delle biciclette, fino alla costruzione di piste ciclabili e al turismo in bici, si registrano 655mila posti di lavoro in Europa. Lo afferma uno studio commissionato dall’European cyclist federation. Le persone che lavorano in questo settore sono molte di più di quelle che lavorano nelle aziende minerarie e il doppio di quelle della metallurgia.
Se l’uso della bicicletta aumentasse del 3 per cento in tutta Europa, il settore potrebbe dare lavoro a un milione di persone entro il 2020. The Guardian
A Krommenie, un paese a nord di Amsterdam è stata costruita una pista ciclabile di 70 metri, ricoperta da pannelli solari. È solo l’inizio di un progetto più vasto: installare pannelli solari sulle piste ciclabili invece che sui tetti.
Nel paese ci sono 25mila chilometri di sentieri ciclabili e 18 milioni di biciclette. L’energia prodotta dai pannelli viene usata dalla rete elettrica nazionale e in futuro servirà per illuminare le strade. Per evitare incidenti il vetro dei pannelli solari è ricoperto di una superficie antiscivolo.
Il progetto finora è costato 3 milioni di euro. Il sentiero sarà testato per i prossimi due anni su un percorso dal quale passano circa duemila ciclisti al giorno. Afp
A Roma tra pedoni, ciclisti e automobilisti è in corso una guerra. Leggi
A Groninga, nei Paesi Bassi, il 50 per cento degli spostamenti in città avviene in bicicletta. Leggi
Il 29 novembre a Roma, Milano, Bologna e Napoli si andrà a scuola in bicicletta. Leggi
The flow è un set di moduli in plastica e legno riciclato per costruire una pista ciclabile temporanea. Leggi
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