A New York, presso la sede delle Nazioni Unite, i rappresentanti di circa 170 paesi firmano oggi l’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. La data del 22 aprile è stata scelta perché è la Giornata della Terra. C’è un anno di tempo per aderire, ma Cina, Stati Uniti, Giappone, India, Brasile e molti paesi dell’Unione europea hanno voluto essere tra i primi. Leggi
Rispetto a quello che avrebbe potuto essere, è un miracolo. Rispetto a quello che avrebbe dovuto essere, è un disastro. È ragionevolmente prevedibile che l’accordo raggiunto alla conferenza Onu di Parigi, nei fatti, si dimostri un fallimento. Leggi
I paesi di tutto il mondo si sono impegnati a ridurre le loro emissioni inquinanti dal 2020 per contenere i cambiamenti climatici. Luci e ombre di un accordo costato quasi due settimane di negoziati. Leggi
Mentre le delegazioni di quasi 200 paesi sono riunite alle porte della capitale francese, i movimenti ambientalisti protestano pacificamente sotto la torre Eiffel perché considerano insufficienti gli impegni presi dai leader mondiali. Ad accompagnare la manifestazione le note di Bella ciao.
Il progetto di accordo finale per contrastare il riscaldamento globale è stato posticipato dall’11 al 12 dicembre: l’ha reso noto la presidenza francese della conferenza mondiale sul clima (Cop21). In attesa di conoscere il prossimo trattato sul clima, ecco una sintesi dei punti fondamentali di accordo e di disaccordo. Leggi
Oggi è cominciata a Parigi la conferenza sul clima. Ieri, 29 novembre, alcune migliaia di persone si sono radunate in place de la République per protestare contro il vertice e contro il divieto di manifestare imposto dopo gli attentati terroristici del 13 novembre. Alcune centinaia di militanti incappucciati si sono scontrati con la polizia. Gli agenti hanno fermato 174 persone. Le immagini di Filippo Ortona. Leggi
L’Unione europea ha formalmente adottato una linea comune in vista della conferenza di Parigi sul clima, in programma a dicembre. I paesi dell’Unione si sono impegnati a ridurre di almeno il 40 per cento entro il 2030 le loro emissioni di gas serra rispetto ai livelli registrati nel 1990.
“C’è un accordo, ma non è stata un’impresa facile”, ha dichiarato Miguel Arias Cañete, il commissario europeo responsabile del clima, alla fine di una riunione con i ministri dell’ambiente dell’Ue a Bruxelles. “L’Europa è il primo continente a presentare la sua proposta, come richiesto dalle Nazioni Unite”, ha detto la ministra francese Ségolène Royal.
L’offerta dell’Ue, che è responsabile del 9 per cento delle emissioni mondiali di gas serra, è stata inviata dal segretario dell’Onu. Afp
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