A Casale Monferrato lo stabilimento Eternit ha disperso per anni polvere di amianto. Migliaia di persone sono morte. Alcune delle loro storie. Leggi
Il giudice dell’udienza preliminare ha sospeso il processo Eternit bis sulla base del principio che l’ex titolare della Eternit, Stephan Schmidheiny, non può essere processato due volte per gli stessi fatti. Gli atti del processo di Torino saranno trasmessi alla corte costituzionale, che dovrà pronunciarsi sulla sua legittimità. Leggi
Il 28 aprile è stata la decima giornata mondiale dedicata alle vittime dell’amianto: sono quattromila le persone che ogni anno in Italia muoiono per malattie asbesto correlate nonostante 21 anni fa sia stato messo al bando l’Eternit, la miscela di amianto e cemento creata dall’omonima azienda svizzera e diffusissima nell’edilizia sotto forma di materiale da copertura o da coibentazione. Secondo l’Inail, in Italia ne sono presenti ancora 32 milioni di tonnellate. Leggi
Il processo Eternit per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Lo sottolinea la cassazione nelle motivazioni del verdetto di prescrizione, depositate oggi. La cassazione ha ricordato anche che il verdetto, emesso il 19 novembre, ha annullato i risarcimenti ai familiari delle vittime. La Stampa
Sono 33.610 i siti inquinati con l’amianto in Italia, se si considerano solo i siti censiti, ma mancano informazioni sulla Calabria, la Sicilia e la Campania. Leggi
Il processo Eternit svoltosi ieri in cassazione si è occupato solo del disastro ambientale. “Non erano, quindi, oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata”. Lo sottolinea una nota dell’ufficio stampa della cassazione. Ansa
Il sostituto procuratore Francesco Iacoviello ha chiesto di dichiarare prescritto il maxiprocesso Eternit per disastro ambientale e di annullare la condanna a diciotto anni di carcere per l’unico imputato lo svizzero Stephan Schmidheiny. L’imputato era stato condannato dalla corte d’appello di Torino il 3 giugno 2013. La prima sezione penale emetterà il verdetto, probabilmente, la prossima settimana. Ansa
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