Il concorso della sessantasettesima edizione del Festival di Berlino è stato uno dei più deboli degli ultimi dieci anni. Ecco quattro eccezioni alla mediocrità, a partire da due documentari che rispolverano e ricollocano nel presente due iconoclasti culturali del dopoguerra. Leggi
Il sequel di Trainspotting racconta con qualche tocco postmoderno la crisi di mezza età degli uomini di oggi. Alimenta la nostalgia, ma gli mancano la rabbia, il disprezzo e la vitalità del primo film. Leggi
A volte le giurie fanno la cosa giusta. Certo, quella della Berlinale di quest’anno, presieduta da Darren Aronofsky, forse avrebbe potuto mescolare diversamente i premi assegnati. Personalmente avrei invertito il premio per Taxi di Jafar Panahi, che ha vinto l’Orso d’oro per il migliore film, con quello di El club di Pablo Larraín, che si è aggiudicato invece il Gran premio della giuria. Leggi
Queen of the desert di Werner Herzog, 45 years di Andrew Leigh, con Charlotte Rampling, e un grande film: Taxi del regista iraniano Jafar Panahi. Il diario dalla Berlinale. Leggi
Il 6 febbraio è cominciata la 64ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino o Berlinale, che con quasi 500mila ingressi e 300mila biglietti venduti ogni anno è uno dei festival cinematografici più importanti del mondo. Leggi
Al di là dei film premiati, che non possono mettere tutti d’accordo, il festival di Berlino si è chiuso lasciando a molti l’amaro in bocca. Leggi
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