Dal dicembre del 2023 nella capitale di uno dei paesi più ricchi d’Europa non si può più chiedere l’elemosina. Il video. Leggi
Il 10 settembre la corte di giustizia dell’Unione europea ha dato ragione alla Commissione europea in due diversi procedimenti contro le aziende statunitensi Apple e Google. Leggi
Dal 2020 i mezzi pubblici del Lussemburgo sono gratuiti. L’obiettivo è ridurre il traffico stradale. Ma secondo gli esperti può funzionare solo migliorando la qualità del sistema dei trasporti Leggi
In tema di integrazione europea, di politica estera comune o di migranti, il granducato sostiene l’Unione europea. Ma c’è un ambito che suscita meno entusiasmo: le politiche fiscali. Leggi
Gli attacchi ai migranti, alla libertà di stampa e all’indipendenza dei giudici da parte del governo di Budapest sono stati duramente criticati dal ministro degli esteri del Lussemburgo. Leggi
Il 3 giugno diversi esperti internazionali s’incontrano in Lussemburgo per parlare dell’ambizioso progetto spaziale del Granducato, che vuole creare una federazione di potenze economiche e diventare pioniere nello sfruttamento delle risorse minerarie degli asteroidi composti di roccia, metallo e ghiaccio. Al momento sono stati censiti circa undicimila asteroidi che potrebbero essere di interesse commerciale. Leggi
Si è aperto oggi a Lussemburgo il processo a due ex dipendenti della società di consulenza PricewaterhouseCoopers, accusati di aver consegnato alla stampa i documenti all’origine dell’inchiesta Luxleaks sugli accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e diverse multinazionali, fra le quali Apple, Amazon, Heinz, Pepsi, Ikea e Deutsche Bank, tra il 2002 e il 2010. Leggi
In Lussemburgo gli elettori hanno respinto le tre proposte di riforma presentate in un referendum voluto dal primo ministro Xavier Bettel domenica 7 giugno. Il primo quesito riguardava la concessione del diritto di voto nelle elezioni politiche agli stranieri, a patto che avessero vissuto più di dieci anni nel Granducato e avessero già partecipato a uno scrutinio, municipale o europeo. Il 78 per cento degli elettori ha risposto di no. La seconda domanda proponeva di estendere il diritto di voto a partire dai sedici anni, invece degli attuali diciotto, ed è stata respinta dall’80,9 per cento dei votanti.
La terza domanda riguardava un’eventuale limitazione a un massimo di dieci anni consecutivi del mandato di ogni ministro. Soltanto il trenta per cento degli elettori ha approvato la proposta, percepita come un regolamento di conti tra Bettel e il suo predecessore, Jean-Claude Juncker, al potere per diciannove anni.
I tre partiti della coalizione al governo in Lussemburgo - liberali, socialisti e verdi, appoggiati dalla sinistra radicale - avevano fatto appello agli elettori affinché rispondessero affermativamente ai quesiti presentati nel referendum. Ma evidentemente gli sforzi riformatori di Bettel non sono ancora del tutto graditi a una popolazione che, secondo un recente sondaggio, nel 56 per cento dei casi ritene che i residenti e gli stranieri “non vivono veramente insieme” e che ha accettato con difficoltà alcuni progetti governativi, come l’estensione della legge sull’aborto, il matrimonio per tutti e l’adozione per le coppie omosessuali.
Lo spazio aereo in Belgio è stato chiuso in seguito a un guasto del sistema elettrico di
Belgocontrol, l’organismo che regola la sicurezza della navigazione aerea civile in Belgio e Lussemburgo. Per il momento nessun aereo può decollare o atterrare negli aeroporti del paese. Si prevedono forti ritardi nei voli in arrivo e in partenza da Belgio e Lussemburgo.
Il parlamento del Lussemburgo ha chiesto al governo di riconoscere lo stato palestinese. Afp
L’Unione europea ha deciso di investire nel rilancio delle sue economie, e giovedì è arrivata la conferma di questa buona notizia. Tuttavia l’investimento non sarà sufficiente a ripristinare l’unità europea, perché i suoi effetti non saranno immediati, la disoccupazione persisterà e il clima politico continuerà a peggiorare in tutta l’Unione. Leggi
Un video animato, realizzato dall’International consortium of investigative journalists (Icij) e dal Pulitzer center, spiega le strategie delle multinazionali che hanno firmato accordi segreti con il Lussemburgo per pagare meno tasse. Leggi
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha negato che possa esserci un conflitto d’interessi tra la sua posizione attuale e l’armonizzazione fiscale all’interno dell’Unione europea. Juncker è sotto pressione dopo che un’inchiesta giornalistica ha rivelato un sistema di accordi fiscali con grandi aziende, in vigore in Lussemburgo quando era primo ministro.
Juncker ha anche affermato la sua volontà di combattere il fenomeno:
Il presidente della Commissione ha annunciato che proporrà una legge europea per lo scambio automatico di informazioni tra gli stati dell’Unione sui trattamenti fiscali anticipati concordati con le aziende. Afp, Il Sole 24 Ore
L’inchiesta è stata pubblicata il 6 novembre da decine di quotidiani: il Lussemburgo, stato fondatore dell’Unione europea e che ha il suo ex primo ministro, Jean-Claude Juncker, alla presidenza della Commissione, ha permesso a più di trecento multinazionali di alleggerire il loro carico fiscale pagando le tasse sul suo territorio. Leggi
La scelta di Juncker come candidato del Consiglio alla presidenza della Commissione segna un passo avanti fondamentale della democrazia comunitaria. Leggi
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