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La corte di giustizia dell’Unione europea condanna Apple e Google

Il 10 settembre la corte di giustizia dell’Unione europea ha dato ragione alla Commissione europea in due diversi procedimenti contro le aziende statunitensi Apple e Google. Leggi

Autobus e tram gratis per migliorare la mobilità

Dal 2020 i mezzi pubblici del Lussemburgo sono gratuiti. L’obiettivo è ridurre il traffico stradale. Ma secondo gli esperti può funzionare solo migliorando la qualità del sistema dei trasporti Leggi

Il Lussemburgo ama l’Europa ma difende il suo paradiso

In tema di integrazione europea, di politica estera comune o di migranti, il granducato sostiene l’Unione europea. Ma c’è un ambito che suscita meno entusiasmo: le politiche fiscali. Leggi

Condannato di nuovo l’informatore del caso Luxleaks.
Condannato di nuovo l’informatore del caso Luxleaks. L’ex dipendente dell’azienda Pwc Antoine Deltour, una delle fonti dell’inchiesta dell’International consortium of investigative journalists che ha svelato gli accordi fraudolenti tra il governo del Lussemburgo e alcune multinazionali, è stato condannato dalla corte d’appello a sei mesi di carcere e a una multa di 1.500 euro per furto e rivelazioni di segreti commerciali. Un altro dipendente della Pwc, Raphael Halet, è stato condannato a pagare 1.000 euro di multa. Edouard Perrin, il giornalista che per la prima volta ha mostrato i documenti sulla tv francese nel 2012, è stato di nuovo assolto.
L’Ungheria ha ancora un posto nell’Unione europea? 

Gli attacchi ai migranti, alla libertà di stampa e all’indipendenza dei giudici da parte del governo di Budapest sono stati duramente criticati dal ministro degli esteri del Lussemburgo. Leggi

Condannato per furto un informatore del caso Luxleaks.
Condannato per furto un informatore del caso Luxleaks. L’ex impiegato francese della PricewaterhouseCoopers Antoine Deltour, una delle fonti dell’inchiesta dell’International consortium of investigative journalists che ha svelato gli accordi fraudolenti tra il governo del Lussemburgo e alcune multinazionali, è stato condannato a dodici mesi di reclusione per furto da un tribunale del granducato. Potrà beneficiare della sospensione della pena, ma dovrà pagare una sanzione di 1.500 euro. Anche Raphaël Halet, altra fonte dell’inchiesta, è stato condannato a dieci mesi e a pagare una multa di mille euro. Assolto invece il giornalista francese Edouard Perrin.
Il Lussemburgo alla conquista delle risorse dello spazio

Il 3 giugno diversi esperti internazionali s’incontrano in Lussemburgo per parlare dell’ambizioso progetto spaziale del Granducato, che vuole creare una federazione di potenze economiche e diventare pioniere nello sfruttamento delle risorse minerarie degli asteroidi composti di roccia, metallo e ghiaccio. Al momento sono stati censiti circa undicimila asteroidi che potrebbero essere di interesse commerciale. Leggi

Chiesti 18 mesi di carcere per gli informatori dell’inchiesta Luxleaks.
Chiesti 18 mesi di carcere per gli informatori dell’inchiesta Luxleaks. I due francesi Antoine Deltour e Raphaël Halet, ex dipendenti della società di consulenza PricewaterhouseCoopers, sono accusati di aver consegnato alla stampa i documenti all’origine dell’inchiesta sugli accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e diverse multinazionali, fra le quali Apple, Amazon, Heinz, Pepsi, Ikea e Deutsche Bank, tra il 2002 e il 2010. Il giornalista che ha pubblicato l’inchiesta, Edouard Perrin, rischia una multa. La sentenza è attesa per giugno.
È cominciato in Lussemburgo il processo sul caso Luxleaks
È cominciato in Lussemburgo il processo sul caso Luxleaks. Sono comparsi davanti ai giudici tre francesi: Antoine Deltour, ex dipendente della società Pricewaterhouse Coopers, accusato di aver trafugato i documenti che svelano gli accordi fiscali del granducato con le grandi aziende straniere; il giornalista Edouard Perrin, dell’International consortium of investigative journalists; e Raphaël Halet, anche lui accusato di furto.
Il caso Luxleaks dimostra che denunciare il malaffare non paga

Si è aperto oggi a Lussemburgo il processo a due ex dipendenti della società di consulenza PricewaterhouseCoopers, accusati di aver consegnato alla stampa i documenti all’origine dell’inchiesta Luxleaks sugli accordi fiscali segreti tra il Lussemburgo e diverse multinazionali, fra le quali Apple, Amazon, Heinz, Pepsi, Ikea e Deutsche Bank, tra il 2002 e il 2010. Leggi

Respinto il referendum sul diritto di voto agli stranieri in Lussemburgo

In Lussemburgo gli elettori hanno respinto le tre proposte di riforma presentate in un referendum voluto dal primo ministro Xavier Bettel domenica 7 giugno. Il primo quesito riguardava la concessione del diritto di voto nelle elezioni politiche agli stranieri, a patto che avessero vissuto più di dieci anni nel Granducato e avessero già partecipato a uno scrutinio, municipale o europeo. Il 78 per cento degli elettori ha risposto di no. La seconda domanda proponeva di estendere il diritto di voto a partire dai sedici anni, invece degli attuali diciotto, ed è stata respinta dall’80,9 per cento dei votanti.

La terza domanda riguardava un’eventuale limitazione a un massimo di dieci anni consecutivi del mandato di ogni ministro. Soltanto il trenta per cento degli elettori ha approvato la proposta, percepita come un regolamento di conti tra Bettel e il suo predecessore, Jean-Claude Juncker, al potere per diciannove anni.

I tre partiti della coalizione al governo in Lussemburgo - liberali, socialisti e verdi, appoggiati dalla sinistra radicale - avevano fatto appello agli elettori affinché rispondessero affermativamente ai quesiti presentati nel referendum. Ma evidentemente gli sforzi riformatori di Bettel non sono ancora del tutto graditi a una popolazione che, secondo un recente sondaggio, nel 56 per cento dei casi ritene che i residenti e gli stranieri “non vivono veramente insieme” e che ha accettato con difficoltà alcuni progetti governativi, come l’estensione della legge sull’aborto, il matrimonio per tutti e l’adozione per le coppie omosessuali.

Chiuso lo spazio aereo in Belgio

Lo spazio aereo in Belgio è stato chiuso in seguito a un guasto del sistema elettrico di
Belgocontrol, l’organismo che regola la sicurezza della navigazione aerea civile in Belgio e Lussemburgo. Per il momento nessun aereo può decollare o atterrare negli aeroporti del paese. Si prevedono forti ritardi nei voli in arrivo e in partenza da Belgio e Lussemburgo.

Il parlamento del Lussemburgo ha chiesto al governo di riconoscere lo stato palestinese. Afp

Il parlamento del Lussemburgo ha chiesto al governo di riconoscere lo stato palestinese. Afp

I punti del rilancio europeo

L’Unione europea ha deciso di investire nel rilancio delle sue economie, e giovedì è arrivata la conferma di questa buona notizia. Tuttavia l’investimento non sarà sufficiente a ripristinare l’unità europea, perché i suoi effetti non saranno immediati, la disoccupazione persisterà e il clima politico continuerà a peggiorare in tutta l’Unione. Leggi

I trucchetti del Lussemburgo

Un video animato, realizzato dall’International consortium of investigative journalists (Icij) e dal Pulitzer center, spiega le strategie delle multinazionali che hanno firmato accordi segreti con il Lussemburgo per pagare meno tasse. Leggi

Jean-Claude Juncker nega il conflitto d’interessi sull’inchiesta Luxleaks

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha negato che possa esserci un conflitto d’interessi tra la sua posizione attuale e l’armonizzazione fiscale all’interno dell’Unione europea. Juncker è sotto pressione dopo che un’inchiesta giornalistica ha rivelato un sistema di accordi fiscali con grandi aziende, in vigore in Lussemburgo quando era primo ministro.

Juncker ha anche affermato la sua volontà di combattere il fenomeno:

Il presidente della Commissione ha annunciato che proporrà una legge europea per lo scambio automatico di informazioni tra gli stati dell’Unione sui trattamenti fiscali anticipati concordati con le aziende. Afp, Il Sole 24 Ore

Un’ottusa politica fiscale

L’inchiesta è stata pubblicata il 6 novembre da decine di quotidiani: il Lussemburgo, stato fondatore dell’Unione europea e che ha il suo ex primo ministro, Jean-Claude Juncker, alla presidenza della Commissione, ha permesso a più di trecento multinazionali di alleggerire il loro carico fiscale pagando le tasse sul suo territorio. Leggi

Una nuova pagina europea

La scelta di Juncker come candidato del Consiglio alla presidenza della Commissione segna un passo avanti fondamentale della democrazia comunitaria. Leggi

Il balzo in avanti dell’Europa

Dal prossimo Consiglio europeo emergerà un consenso sul rilancio della crescita e sulla candidatura di Juncker alla presidenza della Commissione. Leggi

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