Lo tsunami che nel 1650 ha devastato le isole di Santorini, Ios e Sikinos nel mar Egeo è stato provocato dal vulcano sottomarino Kolumbo. Secondo una ricostruzione pubblicata... Leggi
Ogni anno migliaia di persone che hanno perso un familiare nel disastro del 2011 salgono su una collina vicino alla città di Ōtsuchi: cercano conforto in una cabina telefonica, per parlare con chi non c’è più e sentirsi meno sole. Leggi
Otto persone sono morte e circa un milione di cittadini ha dovuto abbandonare la propria casa a causa del terremoto che la sera 16 settembre ha colpito la parte centrale del paese, e dei conseguenti tsunami. Il dipartimento di geofisica dell’Università del Cile ha registrato una magnitudo di 8,4. Leggi
L’11 marzo del 2011 un terremoto sottomarino di magnitudo 9 ha colpito la costa orientale della regione di Tōhoku, in Giappone, scatenando uno tsunami, con onde alte fino a 40 metri, che ha devastato l’entroterra fino a 10 chilometri dal mare. Secondo le autorità giapponesi le vittime sono più di 18mila, di cui 2.633 persone risultano ancora disperse.
A quattro anni dal disastro le autorità del paese hanno osservato un minuto di silenzio a Tokyo e in tutte le località colpite per ricordare le vittime.
Alla catastrofe naturale, si è aggiunto l’incidente nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi, gestita dalla società Tepco. Lo tsunami ha danneggiato il sistema di raffreddamento della centrale, causando la fusione di tre reattori. Circa trecentomila persone sono state costrette a lasciare le loro case nelle aree circostanti a causa delle radiazioni. Quattro anni dopo lo tsunami, circa 230mila persone vivono ancora in alloggi provvisori, lontani dalle loro case. Nella regione di Tōhoku, la più interessata dalla tsunami, sono state ricostruite solo seimila case, delle 30mila previste. Afp
Sono passati dieci anni dallo tsunami che il 26 dicembre 2004 causò oltre duecentomila morti e un milione di sfollati, soprattutto tra Indonesia e Sri Lanka. Nei due paesi era attiva da tempo Action contre la faim, che grazie alla sua presenza sul campo fu una delle prime ad avviare le operazioni di soccorso.
Per ricordare la ricorrenza l’ong, fondata in Francia nel 1979, ha realizzato il reportage Echoes of tsunami documentando la tragedia attraverso registrazioni sonore, che si attivano grazie alla webcam quando l’utente chiude gli occhi per ascoltare. Le registrazioni sono accompagnate dal racconto di quanto è successo in quattro tra le aree più colpite, dove l’ong ha fornito aiuti per l’assistenza e la ricostruzione.
Un confronto tra le immagini scattate nello stesso luogo subito dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004 e nel dicembre del 2009. Le fotografie sono state scattate a Banda Aceh, in Indonesia, a Phuket e nelle isole Phi Phi, in Thailandia, e a Kathaluwa e Galle, in Sri Lanka. Leggi
In Indonesia, in Thailandia, in Sri Lanka e negli altri paesi colpiti dallo tsunami del 26 dicembre 2004 sono state organizzate cerimonie per commemorare le circa 230mila vittime nel decimo anniversario del disastro. Oltre agli eventi ufficiali, piccole celebrazioni si sono svolte nei molti villaggi di pescatori lungo le coste della regione asiatica distrutti dallo tsunami. Bbc
Le immagini dell’arrivo dello tsunami a dieci anni dal disastro. Il 26 dicembre del 2004 un terremoto di magnitudo 9,15 ha provocato uno tsunami al largo dell’oceano Indiano, che si è abbattuto sulle zone costiere della regione asiatica causando circa 230mila vittime. Leggi
Un terremoto di magnitudo 8,2 ha colpito la costa settentrionale del Cile intorno alle 21 del 1 aprile (le due di notte del 2 aprile in Italia). Il sisma è stato registrato a una profondità di venti chilometri, a 95 chilometri a nordovest di Iquique, nel nord del Cile. Leggi
L'11 marzo del 2011 un terremoto sottomarino di magnitudo 9 ha colpito la costa orientale della regione di Tōhoku, in Giappone, scatenando uno tsunami alto fino a 40 metri che ha devastato l'entroterra fino a 10 chilometri dal mare. Secondo le autorità giapponesi le vittime accertate sono state 15.884, mentre 2.633 persone risultano ancora disperse. Leggi
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