Pagare un trafficante è l’unico modo per molti migranti di superare la frontiera tra Italia e Francia. Ma spesso non funziona: le autorità francesi rimandano indietro molte persone, talvolta anche minorenni, violando le norme europee. Leggi
A Ventimiglia il 5 agosto c’è stata una protesta di duecento migranti che in mattinata hanno occupato la pinetina, un giardino a 50 metri dalla frontiera con la Francia e vicino agli scogli Balzi rossi, dove la scorsa estate si erano accampati per protestare contro la chiusura delle frontiere. I migranti chiedevano la riapertura del confine e denunciavano le condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza temporanea Parco Roja, gestito dalla Croce rossa. Una cronologia di quello che è successo negli ultimi giorni. Leggi
All’alba la polizia ha sgomberato l’accampamento al confine tra Italia e Francia, dove da più di tre mesi vivevano un centinaio di migranti e alcuni attivisti italiani e francesi. Durante l’operazione non ci sono state violenze.
L’8 giugno 2015 il flusso di migranti che sbarcano in Italia e si dirigono verso l’Europa settentrionale viene bruscamente interrotto dalla polizia francese al posto di frontiera di Ventimiglia. Nel giro di pochi giorni si forma al confine un assembramento di circa 300 migranti. Da allora l’accampamento di fortuna si è trasformato in un presidio permanente. Leggi
Gruppi di migranti sono tornati a protestare contro la chiusura della frontiera di Ventimiglia tra Francia e Italia. Con cadenza quasi quotidiana vengono organizzati dei blocchi stradali a scopo dimostrativo della durata di qualche minuto. Le immagini di questo video sono del 5 settembre. Leggi
La situazione dei migranti bloccati alla frontiera di Ventimiglia ha spostato l’attenzione dagli sbarchi al viaggio che segue l’attraversamento del Mediterraneo. Arrivati in Italia, molti migranti cercano di raggiungere altri paesi europei, ma una parte deve arrangiarsi per trovare una sistemazione qui. Spesso le istituzioni non mettono a disposizione soluzioni sufficienti e nascono iniziative di ogni genere.
L’hotel Eurostars Roma Congress è stato chiuso nel dicembre 2011, lasciando a casa sessanta impiegati. Dopo un anno è stato occupato da una comunità composta da una trentina di nazionalità diverse e autoorganizzata. Il documentario racconta la giornata tipo di alcune delle centinaia di persone che ci abitano.
Nella notte tra il 20 e il 21 giugno a Ventimiglia, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, volontari, associazioni e semplici cittadini hanno portato la loro solidarietà ai migranti bloccati alla frontiera tra Francia e Italia. Leggi
Nella giornata mondiale del rifugiato continua la protesta dei migranti a Ventimiglia contro il blocco della frontiera da parte delle autorità francesi. Secondo le stime della Croce Rossa, sono oltre 150 i profughi ancora accampati sulla scogliera dei Balzi rossi. Altre 400 persone hanno passato la notte nella stazione della cittadina ligure, dove è stato allestito un centro di prima accoglienza con un centinaio di brandine.
Prosegue anche il braccio di ferro tra la polizia italiana e la polizia francese sulle richieste di riammissione dei profughi trovati in Francia. Nella giornata di ieri 83 persone sono state riammesse in Italia, ma per altre decine è stata rifiutata la riammissione in base all’accordo bilaterale di Chambéry.
Al valico di ponte San Ludovico prosegue anche la gara di solidarietà tra cittadini francesi e italiani. Sono decine le famiglie e le associazioni che stanno portando cibo, bevande e vestiti ai migranti che si trovano da ormai otto giorni sugli scogli per rivendicare il diritto a spostarsi liberamente all’interno dell’Unione europea. Nel pomeriggio nella piazza della stazione di Ventimiglia i centri sociali e le associazioni anti razzismo si sono dati appuntamento per un’assemblea pubblica, in solidarietà con la protesta dei profughi.
Alcuni migranti, accampati sugli scogli di Ponte San Ludovico, si sono raccolti in preghiera in direzione della Mecca. Sarebbero almeno 400 i musulmani che hanno osservato il digiuno dall’alba al tramonto che si pratica durante il Ramadan Leggi
È passata la prima settimana sugli scogli per i migranti che aspettano di passare in Francia al varco doganale di ponte San Ludovico, a Ventimiglia. Aumentano ogni giorno. Oggi sono circa 180, soprattutto uomini, eritrei e siriani, accampati sulla scogliera in protesta contro le autorità francesi che mantengono i controlli alla frontiera e bloccano chi non possiede un regolare documento per circolare in Europa.
Circa 450 migranti aspettano invece alla stazione del comune ligure. Ma neppure con il treno è facile lasciare l’Italia: i gendarmi salgono sui convogli e obbligano i sans papier a scendere all’ultima stazione italiana di Garavan-Menton. Le richieste di riammissione all’Italia ieri sera erano oltre 100. La Croce rossa italiana, che ha in carico l’organizzazione sanitaria, con l’Asl di Imperia e il coordinamento della regione Liguria, ha servito ieri sera 700 pasti, anche quelli notturni per i fedeli musulmani per cui ieri è stato il primo giorno di digiuno del ramadan.
La frontiera resta presidiata dalla polizia francese, con mezzi e agenti in tenuta antisommossa che sembrano aumentare giorno dopo giorno. In questo momento di tensione con il paese vicino, il primo ministro italiano Matteo Renzi domenica accoglierà all’Expo il presidente francese François Hollande.
Circa cento migranti hanno passato un’altra notte sulla scogliera di ponte San Ludovico e si preparano al quinto giorno di proteste alla frontiera di Ventimiglia, bloccata dalle autorità francesi. Leggi
Circa cento migranti hanno passato un’altra notte sulla scogliera di ponte San Ludovico e si preparano al quinto giorno di proteste alla frontiera di Ventimiglia, bloccata dalle autorità francesi. Dopo lo sgombero di ieri da parte della polizia non ci sono più stati momenti di tensione. Secondo la Croce rossa, altri cinquecento migranti hanno dormito nella stazione di Ventimiglia e nella notte è arrivata in treno un’altra cinquantina di persone. Leggi
I ministri degli interni dei 28 paesi dell’Unione europea riuniti per un vertice sull’immigrazione in Lussemburgo non hanno trovato un accordo sulle nuove linee guida dell’Unione in materia di immigrazione che prevedono la ridistribuzione dei richiedenti asilo nei diversi paesi dell’Unione attraverso un sistema di quote.
La proposta era stata fatta dalla Commissione europea e prevedeva il ricollocamento nei diversi paesi dell’Unione di 40mila migranti arrivati in Italia e Grecia.
Secondo il ministro dell’interno lettone ci sono molte divergenze tra i paesi europei sulla questione, in particolare i paesi dell’Europa dell’est non vogliono che l’adesione al sistema di quote sia obbligatoria, ma preferiscono che sia volontaria. L’incontro tra i ministri è durato cinque ore, ma non ha portato a nessun accordo. Si discuterà di nuovo della questione a Bruxelles il 25 e 26 giugno.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi che aveva minacciato nei giorni scorsi un piano B se non fosse stato trovato un accordo, ha detto a Porta a porta di essere sicuro che “un accordo ci sarà”.
Prima dell’incontro con i ministri dell’Unione, il ministro dell’interno Angelino Alfano aveva detto che “la scena di Ventimiglia è un pugno in faccia all’Europa ed è la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa ed è dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento”.
Alla fine del vertice Alfano ha detto che il clima è stato positivo. “Abbiamo giudicato un primo passo questa agenda della Commissione, sia per la rottura del muro di Dublino, che i rimpatri”, dice Alfano. “Sui numeri occorre ancora discutere”, ha detto.
Al termine della riunione Francia e Germania hanno confermato la loro posizione, trapelata anche in una conferenza stampa in mattinata. Parigi e Berlino hanno detto di essere favorevoli al sistema delle quote, ma hanno vincolato la loro approvazione alla garanzia da parte dell’Italia che i migranti in arrivo nel paese siano identificati e gli siano prese le impronte digitali.
Inoltre Parigi e Berlino chiedono di affidare la prima accoglienza alle autorità europee che si dovrebbero fare carico della registrazione dei migranti, perché non si fidano delle procedure italiane.
Il commissario per l’immigrazione e gli affari interni Dimitri Avramopoulos ha ripreso Francia, Germania e Austria per l’inasprimento dei controlli alle frontiere che hanno impedito a centinaia di persone di origine straniera di attraversare il confine.
A Ventimiglia le forze dell’ordine stanno continuando a sgomberare i profughi dal valico di frontiera di Ponte San Ludovico. Centinaia di migranti, soprattutto di nazionalità eritrea e sudanese, da giovedì si sono accampati tra le aiuole e sugli scogli al confine con la Francia, perché i controlli francesi bloccano loro l’accesso al paese vicino. Gli stranieri non vogliono abbandonare la zona in segno di protesta contro la chiusura francese. Gli agenti italiani li portano via di peso, li caricano su dei pullman della Croce rossa e li accompagnano in stazione, dove possono dormire al coperto e ricevere assistenza.
La politica ha scoperto “i transitanti”, i migranti che sfuggono alla rete ufficiale della prima accoglienza, e li vuole aiutare con misure d’emergenza. Le contraddizioni della linea europea e italiana sull’immigrazione sono impresse nelle storie degli eritrei ospitati dal centro Baobab di Roma. Leggi
Circa cento migranti protestano sugli scogli a Ventimiglia, al confine tra Italia e Francia. Chiedono che sia aperta la frontiera per poter proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Da giorni centinaia di migranti in transito sono bloccati a Ventimiglia e nelle stazioni di Milano e Roma a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione decisa in occasione del G7 che si è svolto in Germania. Le frontiere dovrebbero essere riaperte domani, 15 giugno.
A causa della chiusura della frontiere, centinaia di migranti in transito sono rimasti bloccati in Italia, concentrandosi in particolare nelle stazioni di Roma e di Milano e al confine di Ventimiglia, via di accesso verso la Francia e da lì verso i paesi del nord Europa. Leggi
Tra i cento e i duecento migranti sono bloccati a Ventimiglia, al confine tra l’Italia e la Francia, dopo che le autorità francesi hanno chiuso la frontiera impedendo la via di accesso verso il nord Europa. In molti hanno dormito per strada nella zona di Ponte San Ludovico, mentre altri hanno trovato una sistemazione in stazione. Volontari della Croce rossa e di altre associazioni si occupano dell’assistenza.
Alcuni migranti hanno organizzato una protesta per chiedere di passare il confine. Secondo le fonti della polizia francese, nell’ultima settimana più di mille migranti sono stati rimandati in Italia sulla base del trattato di Dublino, che prevede che la domanda di asilo sia esaminata dallo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione.
Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha detto che nel corso della giornata il numero dei migranti fermi alla frontiera è diminuito, il che vuol dire che probabilmente hanno trovato un modo alternativo per passare il confine.
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