Il presidente ruandese Paul Kagame ha ammesso per la prima volta pubblicamente che si candiderà per un quinto mandato nelle elezioni che si terranno nel 2024.
“Sì, prevedo di candidarmi”, ha detto Kagame, che governa il paese con il pugno di ferro da decenni, in un’intervista a Jeune Afrique pubblicata martedì. “I ruandesi hanno fiducia in me. Continuerò a servirli finché potrò”.
A marzo il governo ruandese ha annunciato che le elezioni presidenziali e legislative si terranno nell’agosto 2024.
Kagame, 65 anni, non aveva ancora chiarito le sue intenzioni, ma nel 2015 ha modificato la costituzione per poter restare al potere fino al 2034.
Ex leader ribelle, Kagame è diventato presidente nell’aprile 2000, ma di fatto guidava il paese dalla fine del genocidio, nel 1994.
È stato confermato – con più del 90 per cento dei voti – nelle elezioni del 2003, del 2010 e del 2017.
Al momento l’unico sfidante di Kagame è Frank Habineza, leader del Partito democratico verde del Ruanda, che a maggio ha annunciato la sua candidatura.
Riferendosi alle parole di Kagame, ha commentato: “Non è certo una sorpresa”.
“Non abbiamo paura di lui e ci stiamo organizzando al meglio per ottenere un risultato migliore rispetto al 2017”, ha dichiarato all’Afp a Kigali. “Continueremo a batterci per la democrazia e i diritti umani”.
Clima di paura
Il Ruanda è considerato uno dei paesi più stabili dell’Africa, ma le organizzazioni per i diritti umani accusano Kagame di promuovere un clima di paura, soffocando il dissenso e la libertà d’espressione.
Nel 2021 Paul Rusesabagina, eroe di Hotel Rwanda e oppositore di Kagame, è stato condannato a venticinque anni di prigione con l’accusa di terrorismo. Era stato arrestato l’anno prima quando l’aereo su cui viaggiava, diretto in Burundi, era atterrato invece in Ruanda, un episodio che la sua famiglia considera un rapimento a tutti gli effetti.
Scarcerato nel marzo scorso e trasferitosi negli Stati Uniti in seguito alla grazia presidenziale, Rusesabagina ha affermato in un videomessaggio a luglio che i ruandesi sono “prigionieri in patria”.
Il Ruanda è al 131esimo posto su 180 paesi nell’indice sulla libertà di stampa stilato da Reporter senza frontiere nel 2023.
Kagame è stato rieletto a capo del Fronte patriottico ruandese (Fpr), la formazione al potere, nel congresso che si è tenuto nell’aprile scorso.
Negli ultimi anni molti oppositori di Kagame, anche all’interno dell’Fpr, sono stati imprigionati, uccisi o costretti a fuggire all’estero.
Kagame aveva solo 36 anni quando l’Fpr sconfisse gli estremisti hutu responsabili del genocidio del 1994, in cui morirono circa 800mila persone tra tutsi e hutu moderati.