Il futuro degli aiuti statunitensi all’Ucraina è in bilico dopo un accordo in extremis per evitare lo shutdown, la paralisi delle attività federali, anche se il presidente statunitense Joe Biden ha cercato di rassicurare Kiev.
Pochi giorni fa il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj aveva raggiunto Washington per chiedere più fondi. Ora un compromesso raggiunto al congresso ha eliminato i finanziamenti all’Ucraina in seguito all’opposizione di alcuni repubblicani dell’ala radicale.
Biden e il Partito democratico affermano che gli Stati Uniti hanno il dovere di aiutare l’Ucraina a resistere alla brutale invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin, avvertendo che un cedimento potrebbe incoraggiare altri autocrati in futuro.
Ma la questione è diventata così politicizzata a Washington da mettere in pericolo gli aiuti militari, proprio mentre Kiev cerca di fare progressi nella sua lenta controffensiva, prima dell’inverno.
Il 1 ottobre Biden ha chiesto a Kevin McCarthy, presidente repubblicano della camera dei rappresentanti, di “mettere fine ai giochetti”, auspicando l’approvazione in tempi rapidi di una legge che garantisca i finanziamenti all’Ucraina.
“Voglio assicurare ai nostri alleati, al popolo americano e a quello ucraino che non ci tireremo indietro”, ha dichiarato Biden in un discorso dalla Casa Bianca.
L’Ucraina ha minimizzato, affermando che “sta lavorando attivamente con gli Stati Uniti” per assicurarsi nuove forniture militari.
Ventiquattro miliardi di dollari
“Tuttavia, anche solo la notizia che non solo i repubblicani ma anche alcuni democratici siano disposti a sacrificare l’Ucraina per questioni politiche interne può produre molti danni”, ha affermato l’analista politico ed ex diplomatico Brett Bruen.
“Penso che a Mosca stiano festeggiando”, ha aggiunto.
L’Ucraina guarda già con nervosismo alla possibilità di un ritorno alla Casa Bianca dell’ex presidente repubblicano Donald Trump, che in passato ha elogiato Putin.
I leader democratici alla camera dei rappresentanti hanno dichiarato il 30 settembre di aspettarsi che McCarthy porti al voto nei prossimi giorni una legge sugli aiuti all’Ucraina, anche se non è chiaro se prevederà i ventiquattro miliardi di dollari promessi da Biden.
La collaborazione di McCarthy, però, è tutt’altro che scontata.
Tema politico divisivo
La lotta per la sopravvivenza dell’Ucraina è diventata un tema politico divisivo a Washington a poco più di un anno dalle elezioni presidenziali, con forti polemiche sugli aiuti stanziati finora, che ammontano a cento miliardi di dollari, di cui quarantatré di forniture militari.
Nei prossimi giorni il repubblicano Matt Gaetz, esponente dell’ala dura che si oppone a qualsiasi aiuto all’Ucraina, si candiderà a sostituire McCarthy.
Se riuscirà a restare in carica, McCarthy ha fatto sapere che la sua priorità sarà ottenere finanziamenti per fermare gli immigrati che attraversano il confine con il Messico.
“Sono favorevole agli aiuti all’Ucraina, ma non potranno riceverne molti se il nostro confine non è sicuro”, ha dichiarato McCarthy il 1 ottobre all’emittente tv Cbs.
Stanchezza da guerra
Se anche McCarthy accettasse gli aiuti all’Ucraina, rimane il problema della “stanchezza da guerra”.
Lo scetticismo si sta diffondendo anche tra deputati e senatori moderati, che affermano di non voler firmare un “assegno in bianco” all’Ucraina.
E, cosa ancor più preoccupante per Biden e Kiev, lo stesso sta accadendo agli elettori statunitensi, che sono preoccupati soprattutto per l’inflazione.
Secondo un sondaggio Abc/Washington Post pubblicato il 24 settembre, il 41 per cento degli intervistati è convinto che gli Stati Uniti stiano facendo troppo per l’Ucraina, rispetto al 33 per cento di febbraio e al 14 per cento dell’aprile 2022.
A complicare le cose c’è l’inchiesta repubblicana in corso per la destituzione di Biden, legata agli affari del figlio Hunter in Ucraina.
La risposta dell’amministrazione Biden è semplice: se si lascia campo libero alla Russia in Ucraina, il resto del mondo potrebbe essere a rischio.
Il segretario alla difesa statunitense Lloyd Austin ha invitato il congresso a “tener fede all’impegno di fornire l’assistenza che è così importante per il popolo ucraino che lotta per difendere il proprio paese dalla tirannia”.