La giunta birmana ha annunciato l’amnistia per oltre novemila detenuti, misura che viene presa ogni anno in occasione dell’anniversario dell’indipendenza del paese.
L’annuncio arriva mentre l’esercito, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2021, deve affrontare la resistenza armata di un’alleanza di minoranze etniche nel nord del paese. La resistenza ha detto di avere conquistato posizioni militari e vie commerciali importanti per i collegamenti con la Cina.
Durante l’anniversario dell’indipendenza della Birmania c’è stata una parata militare nella capitale Naypyidaw. Ma negli anni passati di solito dopo la parata era previsto un discorso del leader della giunta, Min Aung Hlaing. Ma quest’anno il leader della giunta era assente e il discorso è stato letto da un militare di grado inferiore.
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In una dichiarazione rilasciata il 4 gennaio, il consiglio di amministrazione dello stato (come viene ufficialmente chiamata la giunta) ha affermato di aver “concesso l’amnistia a 9.652 detenuti nelle carceri e nei centri di detenzione per celebrare il 76esimo anniversario dell’indipendenza e per rispettare la pace nei cuori e nelle menti dei cittadini”.
Non ci sono indicazioni che tra i rilasciati possano esserci detenuti politici. In un’altra dichiarazione, la giunta ha affermato che 114 stranieri sono tra i prigionieri graziati e saranno trasferiti dal paese “per ragioni di relazioni bilaterali e umanitarie”. Non sono stati forniti ulteriori dettagli.
A Yangon, la capitale commerciale, i parenti dei detenuti si sono radunati fuori dal carcere di Insein, dove i prigionieri dovevano essere rilasciati.