Il 30 gennaio gli Stati Uniti hanno annunciato la riattivazione delle sanzioni contro il settore del petrolio e del gas venezuelano, denunciando il mancato rispetto da parte di Caracas degli impegni presi in vista delle elezioni presidenziali.
“Tenendo conto del mancato rispetto dell’impegno di consentire a tutti i candidati di partecipare alle elezioni presidenziali di quest’anno, gli Stati Uniti non rinnoveranno la licenza alla sua scadenza, il 18 aprile 2024”, ha affermato in un comunicato Matthew Miller, portavoce del dipartimento di stato, riferendosi all’autorizzazione ad acquistare petrolio e gas venezuelani.
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Il 26 gennaio la corte suprema venezuelana ha confermato l’esclusione della candidata dell’opposizione María Corina Machado dalle elezioni presidenziali del 2024. A luglio Machado era stata dichiarata ineleggibile per quindici anni per irregolarità amministrative e “tradimento”. Quest’ultima accusa era legata al sostegno alle sanzioni statunitensi contro il Venezuela.
Machado, 56 anni, aveva vinto nettamente le primarie dell’opposizione a ottobre, ottenendo più di due milioni di voti (il 92 per cento del totale). Poco dopo aveva presentato ricorso alla corte suprema contro la sua ineleggibilità.
“Non sono vere elezioni senza di me”, ha dichiarato il 29 gennaio Machado. “Non spetta al presidente Nicolás Maduro scegliere il candidato dell’opposizione”.
A ottobre il governo e l’opposizione avevano raggiunto un accordo nel corso di alcuni colloqui a Barbados sull’organizzazione delle elezioni presidenziali nella seconda metà del 2024, con la partecipazione di osservatori internazionali.
In seguito all’accordo Washington aveva annunciato un parziale allentamento delle sanzioni contro il Venezuela, autorizzando l’acquisto di petrolio e gas venezuelano per un periodo di sei mesi, rinnovabile.
In una dichiarazione emessa il 29 gennaio, l’Unione europea ha contestato la decisione della corte suprema venezuelana di confermare l’esclusione di Machado.
“Impedire ai candidati di opposizione di esercitare diritti politici fondamentali indebolisce la democrazia e lo stato di diritto”, si legge nella dichiarazione.