La sera dell’8 febbraio il presidente statunitense Joe Biden si è difeso con forza dopo che un procuratore speciale ha deciso di non formulare accuse contro di lui per un caso di documenti riservati trattenuti, ma l’ha definito “un uomo anziano con poca memoria”.
“Sarò anche anziano, ma so quello che faccio e non ho problemi di memoria”, ha affermato Biden, 81 anni, in un discorso in tv.
Poche ore prima il procuratore speciale Robert Hur, che aveva il compito d’indagare su alcuni documenti riservati trovati in una residenza e in un ufficio privato di Biden, aveva pubblicato un rapporto di 388 pagine in cui raccomandava di non formulare accuse contro di lui, ma sottolineava il suo principale punto debole, l’età, e notava che “la sua memoria è peggiorata”.
“Biden non ricordava esattamente quando era stato vicepresidente e quando era morto il figlio maggiore Beau”, ha scritto Hur.
“Come si permette di dire queste cose?”, ha tuonato Biden.
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Nominato nel gennaio 2023 dal procuratore generale Merrick Garland, Hur ha stabilito che il presidente ha effettivamente “trattenuto documenti riservati risalenti all’epoca in cui era vicepresidente”, aggiungendo però che “un’incriminazione non sarebbe giustificata”, anche perché una giuria avrebbe sicuramente concesso il beneficio del dubbio a “un uomo anziano simpatico e ben intenzionato ma con poca memoria”.
Queste affermazioni creano ulteriori difficoltà a Biden dopo che nei giorni scorsi ha confuso il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel con dei predecessori defunti.
L’8 febbraio, inoltre, risponendo a una domanda sul conflitto nella Striscia di Gaza, Biden ha parlato di discussioni sugli aiuti umanitari con “il presidente messicano Al Sisi”, riferendosi al presidente egiziano.
“Biden inadatto”
Il presidente repubblicano della camera dei rappresentanti Mike Johnson ha affermato che il rapporto del procuratore speciale dimostra che “Biden è inadatto a ricoprire la carica di presidente”.
In una lettera allegata al rapporto, il consigliere della Casa Bianca Richard Sauber e l’avvocato personale di Biden Bob Bauer hanno accolto con favore la decisione del procuratore di non formulare accuse, ma hanno espresso il loro rammarico per “i commenti inappropriati, che non dovrebbero trovare posto in un rapporto del dipartimento della giustizia”.
Tra dicembre del 2022 e gennaio del 2023 alcuni documenti riservati risalenti al periodo in cui Joe Biden era vicepresidente (2009-2017), che riguardavano in particolare l’impegno militare statunitense in Afghanistan, erano stati trovati nella residenza del presidente nel Delaware e in un suo ufficio privato.