L’ondata di caldo in corso in America Latina ha fatto segnare una temperatura percepita da record di 62,3 gradi a Rio de Janeiro, in Brasile, mentre le piogge torrenziali minacciano il sud del paese.
“Evitate l’esposizione prolungata al sole e idratatevi!”, ha avvertito il 17 marzo sul social network X il sistema d’allerta locale, riferendo di una temperatura percepita di 62,3 gradi registrata alle 9.55 a Guaratiba, un quartiere occidentale della metropoli.
La parte ovest di Rio de Janeiro è composta da quartieri poveri che ospitano circa il 40 per cento dei più di sei milioni di abitanti della città.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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La temperatura massima effettiva è stata invece di 42 gradi.
Le spiagge simbolo di Rio de Janeiro, Ipanema e Copacabana, sono state prese d’assalto tra il 16 e il 17 marzo. Molti abitanti hanno invece cercato un po’ di sollievo nel parco della Tijuca, un’area verde montuosa nel cuore della città.
Lo stesso giorno le autorità brasiliane hanno avvertito che le piogge torrenziali in corso nel sud del Brasile potrebbero aggravarsi causando alluvioni e frane.
Lo stato più a rischio è il Rio Grande do Sul. A Uruguaiana, una città con circa 125mila abitanti, sono stati segnalati gravi allagamenti.
Gli esperti attribuiscono questi fenomeni estremi al cambiamento climatico e al fenomeno ricorrente del Niño, che causa un forte riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico centromeridionale e orientale.
La temperatura media globale è già salita di circa 1,2 gradi rispetto all’era preindustriale, causando un aumento dei fenomeni estremi, tra cui ondate di caldo, episodi di siccità, alluvioni e incendi.