La Turchia ha dichiarato che, a causa della guerra nella Striscia di Gaza, a partire dal 9 aprile imporrà nei confronti di Israele delle restrizioni commerciali che riguarderanno una serie di prodotti tra cui cemento e materiali da costruzione in acciaio e ferro.
Le nuove misure sono state decise dopo che Israele ha impedito il lancio di aiuti da parte di aerei turchi nella Striscia di Gaza.
“Questa decisione rimarrà in vigore fino a quando Israele non dichiarerà un cessate il fuoco e permetterà un flusso adeguato e ininterrotto di aiuti umanitari a Gaza”, ha annunciato il ministero del commercio sui social network. Il ministero ha allegato un elenco di 54 prodotti per i quali sono previste restrizioni alle esportazioni.
L’8 aprile il ministro degli esteri turco Hakan Fidan aveva promesso che sarebbero state adottate delle misure contro Israele per aver bloccato l’invio di aiuti a Gaza, affermando che saranno attuate “passo dopo passo” e “senza indugio”.
Le misure sono state approvate dal presidente Recep Tayyip Erdoğan, ha aggiunto. La Turchia è uno dei critici più severi della guerra di Israele contro Gaza, con Erdoğan che ha definito Israele uno “stato terrorista”. Nei suoi discorsi contro Israele lo ha accusato di commettere un “genocidio” contro i palestinesi di Gaza nella sua risposta all’attacco senza precedenti dei miliziani di Hamas, il 7 ottobre scorso.
Nell’assalto, secondo i dati israeliani, sono morte 1.170 persone, la maggior parte civili, mentre la campagna militare di Israele ha ucciso almeno 33.207 persone a Gaza, secondo il ministero della salute del territorio controllato da Hamas.
Erdoğan ha difeso Hamas, un gruppo considerato un’organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti e Unione europea, definendolo come “un movimento di liberazione”.
A Istanbul la polizia turca ha arrestato dei manifestanti filopalestinesi che erano andati nella centrale piazza Taksim per chiedere al governo d’interrompere i legami commerciali con Israele.
La dura risposta della polizia ha suscitato le critiche del partito d’opposizione, il Partito popolare repubblicano (Chp), mentre il ministro dell’interno Ali Yerlikaya ha dichiarato che è stata aperta un’indagine sulla reazione violenta della polizia alla protesta e che due agenti sono stati sospesi dal servizio.