Vo Van Thuong alla conferenza dell’Apec a San Francisco, 15 novembre 2023. (Carlos Barria, Reuters/Contrasto)

Il presidente dell’Assemblea nazionale del Vietnam si è dimesso nel contesto di un’epurazione anticorruzione contro i politici degli ultimi mesi.

“Le violazioni e le mancanze del compagno Vuong Dinh Hue hanno trasmesso all’opinione pubblica una cattiva reputazione”, si legge in una dichiarazione del partito comunista.

Il presidente dell’Assemblea nazionale è uno dei quattro pilastri dell’esecutivo vietnamita, insieme al segretario generale del partito, al presidente e al primo ministro. L’ex ministro delle finanze, Vuong Dinh Hue, 67 anni, ricopriva l’incarico dal 2021.

Le sue dimissioni dovranno essere approvate a maggio dai deputati, che seguiranno le indicazioni del partito. Il regime comunista, in piena riorganizzazione, ha vissuto negli ultimi mesi una serie di abbandoni, in contraddizione con decenni di negoziati dietro le quinte che ne hanno costruito l’immagine di stabilità.

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Due presidenti, ministri e importanti imprenditori sono finiti nella vasta operazione anticorruzione, orchestrata dal segretario generale del Partito comunista Nguyen Phu Trong, considerato l’uomo forte del paese.

Gli esperti hanno sottolineato la dimensione politica di questa situazione, perché Nguyen, ottant’anni, sta preparando la sua successione in vista del congresso del 2026.

A marzo il presidente Vo Van Thuong si è dimesso, suscitando la sorpresa di tutti, dopo solo un anno in carica e dopo essere stato al centro di un’indagine su una società di sviluppo di infrastrutture nella provincia in cui aveva precedentemente servito come leader del partito.