Il crollo di un tratto di autostrada nel sudest della Cina ha causato 48 vittime, secondo un nuovo bilancio fornito il 2 maggio dai mezzi d’informazione statali, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro.
Sono state le piogge torrenziali delle ultime settimane a causare il crollo di un tratto di autostrada tra la città di Meizhou e la contea di Dabu, nella provincia del Guangdong, intorno alle 2.10 del 1 maggio.
“Il crollo ha causato la morte di 48 persone”, ha affermato l’agenzia di stampa Xinhua, aggiornando un bilancio precedente di 36 vittime.
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“Tre persone non sono ancora state identificate”, ha aggiunto l’agenzia, senza precisare se sono comprese tra le 48 vittime. “Altre trenta persone sono rimaste ferite, ma non sono in pericolo di vita”.
I mezzi d’informazione statali hanno definito il crollo dell’autostrada un “disastro geologico naturale” dovuto alle forti piogge che nelle ultime settimane si sono abbattute su questa provincia industriale densamente popolata, causando alluvioni e frane.
“L’accelerazione del cambiamento climatico sta aumentando la probabilità di piogge eccezionali, che di solito si verificano nei mesi estivi”, aveva dichiarato il mese scorso Yin Zhijie, responsabile delle previsioni idrologiche presso il ministero delle risorse idriche.
Negli ultimi dieci giorni in alcune aree del Guangdong centrale e orientale, il cuore produttivo della Cina, sono caduti fino a seicento millimetri di piogge, tre volte la quantità prevista in questo periodo dell’anno, ha affermato il 2 maggio l’ente meteorologico nazionale.
La Cina, il paese che emette più gas serra al mondo, si è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060.