I ribelli dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln), coinvolti nei negoziati di pace con il governo, hanno annunciato la ripresa dei rapimenti a scopo di riscatto, accusando le autorità di non aver rispettato l’impegno di fornirgli donazioni provenienti dalla comunità internazionale.
L’Eln, che nel 2023 ha firmato un accordo di tregua con le forze di sicurezza, aveva accettato a gennaio di sospendere i rapimenti in seguito allo stallo dei negoziati provocato dal sequestro del padre di Luis Díaz, un calciatore colombiano del Liverpool.
In un comunicato emesso il 6 maggio, l’Eln ha spiegato che la sospensione dei rapimenti era legata alla creazione di un “fondo multidonatori” a cui doveva contribuire la comunità internazionale.
“Il governo ha dimostrato scarsa volontà di fare progressi in questo campo”, ha sottolineato l’Eln. “Alla luce di questo, la nostra offerta di sospensione unilaterale dei rapimenti può considerarsi nulla”.
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“Il governo è sempre stato chiaro con l’Eln sul fatto che i rapimenti non hanno alcuna giustificazione e la loro sospensione non può quindi essere ricompensata”, ha risposto Bogotá in un comunicato stampa.
Secondo il governo, il “fondo multidonatori è destinato a finanziare attività di pace e non è mai stato una contropartita della sospensione dei rapimenti”.
“Ci auguriamo che l’Eln tenga fede agli impegni assunti davanti alla popolazione colombiana e alla comunità internazionale”, ha aggiunto.
L’ufficio del difensore civico, che ha il compito di monitorare il rispetto dei diritti umani, ha affermato in un comunicato stampa che l’Eln “sta dimostrando ancora una volta di non voler far avanzare i negoziati di pace”.
Il presidente di sinistra Gustavo Petro sta negoziando con l’Eln dal novembre 2022, e una fragile tregua è entrata in vigore nell’estate 2023. Entrambe le parti hanno però denunciato più volte violazioni del cessate il fuoco.
Secondo la Commissione per la verità, negli ultimi sessant’anni sono stati registrati nel paese circa 50mila rapimenti.
L’Eln, che ha inaugurato la lotta armata nel 1964, dispone di circa 5.800 effettivi, secondo l’intelligence militare.