La settimana scorsa gli Stati Uniti hanno sospeso la consegna di un carico di bombe a Israele a causa della mancata risposta del governo israeliano ai timori espressi da Washington sulla prevista operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha affermato il 7 maggio un alto funzionario statunitense.
“La settimana scorsa abbiamo sospeso la consegna di un carico di armi”, ha dichiarato il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo. “Il carico comprendeva 1.800 bombe del peso di duemila libbre (circa novecento chili) e 1.700 bombe del peso di cinquecento libbre (circa 225 chili)”.
“Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva sulla consegna del carico”, ha aggiunto.
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Il governo statunitense si oppone da settimane all’operazione di terra pianificata dall’esercito israeliano a Rafah, dove secondo le Nazioni Unite vivono 1,2 milioni di palestinesi, in maggioranza sfollati.
Washington sostiene di non poter appoggiare l’operazione in assenza di un piano credibile per proteggere i civili. Secondo il funzionario, il presidente Joe Biden ha ribadito questa posizione al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu il 6 maggio.
“Funzionari israeliani e statunitensi stanno discutendo di possibili alternative, ma al momento i timori rimangono”, ha affermato il funzionario statunitense.
Il funzionario ha aggiunto che Washington teme in particolare l’uso delle bombe da duemila libbre a Rafah, considerando le possibili conseguenze per i civili in un ambiente urbano ad alta densità di popolazione.
Secondo il funzionario, il dipartimento di stato sta valutando la possibilità di sospendere altri trasferimenti di armi, tra cui i sistemi di bombe di precisione Jdam.
Intanto, il 7 maggio l’esercito israeliano ha assunto il controllo del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, e chiuso i due principali punti di accesso degli aiuti umanitari (Rafah e Kerem Shalom), una misura che Washington ha definito “inaccettabile”.
Il Partito repubblicano ha contestato la decisione di sospendere alcune consegne di armi a Israele.
“Proprio quando pensavamo che solo i presidenti delle università fossero pronti ad ascoltare le assurde richieste degli studenti filopalestinesi, il presidente in persona decide di sospendere le consegne di armi a Israele”, ha affermato Mike Johnson, il presidente della camera dei rappresentanti.