Il presidente russo Vladimir Putin ha destituito il 12 maggio il ministro della difesa Sergej Šojgu, che ricopriva la carica dal 2012, nell’ambito di un rimpasto di governo a sorpresa annunciato pochi giorni dopo il suo insediamento per un quinto mandato.
Šojgu, che è stato sostituito da Andrej Belousov, economista di formazione, è stato nominato segretario del consiglio di sicurezza russo, carica ricoperta finora da Nikolaj Patrušev, che è stato a sua volta destituito.
Il rimpasto arriva in un momento in cui l’esercito russo sta avanzando nella regione ucraina di Charkiv e aumentando la pressione su Časiv Jar, nella regione di Donetsk.
“Šojgu continuerà a lavorare in un campo che conosce bene”, ha affermato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino.
Il ministro della difesa britannico Grant Shapps ha reagito alla notizia accusando Šojgu di essere responsabile della “morte o del ferimento di più di 355mila soldati russi”, riferendosi all’invasione dell’Ucraina.
Šojgu, 68 anni, era ministro della difesa dal 2012 e, insieme al ministro degli esteri Sergej Lavrov, incarnava la stabilità dei governi nominati negli ultimi anni dal presidente Vladimir Putin.
Nonostante una serie di umilianti battute d’arresto per l’esercito russo in Ucraina nel 2022, dopo i successi iniziali dell’offensiva lanciata il 24 febbraio, Putin gli aveva confermato la fiducia, rinnovandogliela anche dopo la rivolta nel giugno 2023 del gruppo paramilitare Wagner, guidato da Evgenij Prigožin.
Il nuovo ministro della difesa Belousov, 65 anni, non ha alcuna esperienza militare.
Negli ultimi anni è stato vicepremier e tra i principali consiglieri economici di Putin.
Peskov ha giustificato il rimpasto con il conflitto in Ucraina. “Oggi sul campo di battaglia vince chi è più aperto all’innovazione, anche dal punto di vista economico”, ha affermato.
Negli ultimi mesi Putin aveva più volte invitato l’industria della difesa a innovare e a produrre armi in quantità maggiori per sostenere l’offensiva in Ucraina.