Il 28 maggio i carri armati israeliani hanno raggiunto il centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, tre settimane dopo l’inizio di un’operazione di terra che ha causato un nuovo esodo di massa degli abitanti palestinesi.
I corrispondenti dell’Afp hanno riferito di pesanti raid aerei e colpi d’artiglieria nella parte ovest della città.
Un testimone ha dichiarato all’Afp di aver visto i carri armati israeliani schierati nella rotonda di Al Auda, nel centro di Rafah. Una fonte della sicurezza ha confermato che i carri armati sono ormai presenti nel cuore della città.
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Intanto, il 28 maggio è prevista una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, su richiesta dell’Algeria, dopo che la sera del 26 maggio quarantacinque persone sono morte nel bombardamento israeliano di un centro per sfollati a Barkasat, a nordovest di Rafah, gestito dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
L’episodio ha suscitato forte indignazione in tutto il mondo.
“Israele ha ucciso dei civili innocenti, che stavano solo cercando protezione”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. “Quest’orrore deve finire”.
Il 28 maggio i governi di Spagna, Norvegia e Irlanda hanno riconosciuto ufficialmente lo stato della Palestina, provocando reazioni rabbiose in Israele.
Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha accusato la Spagna di essere “complice di chi vuole il genocidio del popolo ebraico”.
“Il riconoscimento è un passo necessario se si vuole arrivare a una pace tra israeliani e palestinesi, ed è anche una questione di giustizia storica per il popolo palestinese”, ha affermato il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez.
Lo stato palestinese è ora riconosciuto da 145 dei 193 paesi membri delle Nazioni Unite, secondo un conteggio dell’Autorità Nazionale Palestinese. La maggior parte dei paesi occidentali è però assente dall’elenco.
Secondo l’Unrwa, circa un milione di persone, in maggioranza sfollati, sono fuggite da Rafah nelle ultime tre settimane.
L’offensiva israeliana ha anche portato alla chiusura del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, fondamentale per la consegna degli aiuti umanitari.
Il 24 maggio la Corte internazionale di giustizia (Cig), il più alto tribunale delle Nazioni Unite, aveva ordinato a Israele di mettere fine immediatamente alla sua offensiva militare a Rafah.
Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 36.096 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato circa 1.170 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.