Charkiv, Ucraina. (Sergey Bobok, Afp)

Tre persone sono morte e ventitré sono rimaste ferite nei bombardamenti condotti il 30 maggio dall’esercito russo a Charkiv, nel nordest dell’Ucraina, hanno annunciato il 31 maggio le autorità regionali, dopo che il presidente statunitense Joe Biden aveva autorizzato Kiev a colpire obiettivi in territorio russo per difendere la regione.

“È stato colpito un edificio di cinque piani in cui dormivano dei civili, nel quartiere Novobavarskyj”, ha affermato il sindaco di Charkiv Ihor Terekhov, aggiungendo che altre persone potrebbero essere ancora sotto le macerie.

“Il nemico ha fatto ricorso alla tattica del doppio attacco, colpendo nuovamente quando medici, soccorritori e forze di sicurezza erano sul posto”, ha dichiarato a un giornale locale Oleh Sinegubov, governatore della regione di Charkiv.

I missili S-300 e S-400 sono stati lanciati dalla regione russa di Belgorod, che confina con l’Ucraina, secondo l’ufficio del procuratore regionale, che ha riferito di cinque attacchi.

“Un missile ha colpito un edificio residenziale di cinque piani e gli altri sono caduti lì vicino”, ha precisato.

Charkiv, la seconda città del paese, è colpita da bombardamenti quasi quotidiani da quando, all’inizio di maggio, Mosca ha lanciato un’offensiva di terra nella regione.

Secondo un rapporto del Pentagono pubblicato il 29 maggio, basato sull’analisi di detriti militari trovati nella regione di Charkiv a gennaio, la Russia sta usando in Ucraina anche missili balistici nordcoreani.

Intanto, il 30 maggio il presidente statunitense Joe Biden ha autorizzato l’Ucraina a colpire, a determinate condizioni, obiettivi in territorio russo usando armi fornite dagli Stati Uniti, ha affermato un funzionario di Washington.

“Kiev potrà usare le armi statunitensi se servirà a difendere la regione di Charkiv”, ha aggiunto.

Il funzionario, che ha chiesto di restare anonimo, ha precisato che gli Stati Uniti rimangono contrari a colpire il territorio russo in profondità.

Il 29 maggio il segretario di stato statunitense Antony Blinken aveva dichiarato, nel corso di una visita in Moldova, che gli Stati Uniti hanno modificato la loro posizione riguardo agli attacchi ucraini in territorio russo, senza fornire ulteriori dettagli.

Pochi giorni fa il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aveva chiesto ai paesi membri di rimuovere le restrizioni che “ostacolano le capacità militari dell’Ucraina”.