Un candidato del partito d’estrema destra Alternative für Deutschland (Afd) alle elezioni locali a Mannheim, nel sudovest del paese, è stato ferito con un coltello da un uomo che soffre di “disturbi mentali”, ha affermato il 5 giugno la polizia.
“In base ai primi risultati dell’inchiesta, non risulta che l’autore dell’attacco sapesse che la vittima era un esponente dell’Afd”, ha aggiunto la polizia in un comunicato.
La polizia ha riferito che la sera del 4 giugno l’autore dell’attacco, un uomo di 25 anni, stava danneggiando alcuni manifesti elettorali quando è stato affrontato dal candidato dell’Afd, che ha accoltellato.
Il sospetto è stato arrestato poco dopo e trasferito in un ospedale psichiatrico.
Secondo la polizia, il politico dell’Afd, terzo in lista alle elezioni comunali, non è in pericolo di vita.
La ministra dell’interno Nancy Faeser ha condannato l’attacco, sottolineando che “la violenza non è mai giustificata”.
“La violenza è incompatibile con la democrazia”, ha dichiarato Steffen Hebestreit, portavoce del governo.
Il 31 maggio, sempre a Mannheim, un poliziotto di 29 anni era morto e cinque persone erano rimaste ferite in un attacco con coltello contro i partecipanti a una manifestazione antislamica.
Il presunto autore dell’attacco è un afgano di 25 anni arrivato in Germania nel 2014.
L’inchiesta è stata affidata alla procura antiterrorismo.
L’episodio aveva riacceso il dibattito sull’aumento delle violenze, delle minacce e degli insulti nei confronti dei politici tedeschi.
Il caso più grave ha riguardato un deputato europeo dell’Spd, Matthias Ecke, che all’inizio di maggio è stato aggredito da quattro persone mentre affiggeva manifesti a Dresda, nell’est del paese.
Ecke, 41 anni, ha dovuto subire un intervento chirurgico a causa delle ferite al volto.