Il 17 giugno gli stati membri dell’Unione europea hanno dato il via libera definitivo a una legge che impone il ripristino degli ecosistemi danneggiati.
La decisione, sostenuta da venti dei ventisette stati membri in occasione di una riunione dei ministri dell’ambiente in Lussemburgo, permette a questo testo chiave del patto verde, già approvato dal parlamento europeo, di entrare in vigore.
È stato decisivo il voto favorevole dell’Austria, il cui governo aveva scelto di astenersi a causa di divisioni all’interno della coalizione. La ministra dell’ambiente Leonore Gewessler, dei Verdi, ha però votato a favore, sfidando il cancelliere conservatore Karl Nehammer, che ha reagito definendo il gesto illegale e minacciando di presentare ricorso.
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La legge, la cui adozione è stata definita “storica” dall’ong Wwf, impone ai Ventisette d’introdurre entro il 2030 misure di ripristino degli ecosistemi sul 20 per cento delle aree terrestri e marine dell’Unione europea, definendo piani d’azione nazionali.
Il testo persegue anche altri obiettivi, tra cui il miglioramento dei criteri di misurazione della salute delle foreste, la rimozione degli ostacoli ai corsi d’acqua e misure contro il declino delle api.
La legge era stata approvata il 27 febbraio dal parlamento europeo, nonostante la feroce opposizione della destra e delle organizzazioni agricole, con 329 voti a favore, 275 contrari e 24 astensioni.
Le parole di Gewessler
Tuttavia, il via libera definitivo non era ancora arrivato a causa della mancanza della maggioranza richiesta (almeno quindici stati che rappresentino il 65 per cento della popolazione dell’Unione europea): tre paesi avevano annunciato il loro voto contrario (Svezia, Paesi Bassi e Italia) e cinque l’astensione (Belgio, Austria, Polonia, Finlandia e Ungheria).
Il sostegno al testo della ministra dell’ambiente austriaca ha permesso di rispettare il requisito del 65 per cento della popolazione.
“Nessun governo o partito può ignorare la necessità di proteggere l’ambiente e conservare la natura”, ha affermato Gewessler.