Il 17 giugno il governatore democratico del Maryland, Wes Moore, ha concesso la grazia a 175mila persone condannate per consumo di cannabis, un anno dopo la depenalizzazione di questa droga nello stato.
Anche se tre quarti degli statunitensi vivono in stati in cui la cannabis è legale, non lo è ancora a livello federale. Il 16 maggio l’amministrazione Biden ha però avviato una procedura per classificare la cannabis come droga meno pericolosa, una svolta attesa dai consumatori e dall’industria.
Nel novembre 2022 gli elettori del Maryland avevano approvato tramite referendum la legalizzazione dell’uso ricreativo e della vendita al dettaglio della cannabis, che è entrata in vigore il 1 luglio 2023.
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Moore, il primo governatore afroamericano nella storia del Maryland, ha firmato il decreto di grazia per 175mila persone condannate prima del 2023 durante una cerimonia che si è svolta il 17 giugno.
“Si tratta del più ampio provvedimento di grazia mai concesso a livello statale”, ha affermato.
“Permette di chiudere decenni di ingiustizie sociali e razziali”, ha aggiunto, sottolineando che gli afroamericani “hanno una probabilità tre volte più alta dei bianchi di essere arrestati per possesso di cannabis”.
A livello federale, il 16 maggio il dipartimento della giustizia ha proposto di rimuovere la cannabis dalla categoria 1, che comprende le droghe considerate ad alto rischio di creare dipendenze e non utilizzabili per scopi medici.
La categoria 1 comprende anche l’eroina, l’lsd e l’ecstasy.
L’obiettivo è inserire la cannabis nella categoria 3, che comprende le sostanze a moderato e basso rischio di creare dipendenze. Nella categoria ci sono alcuni farmaci a base di codeina.
“Nessuno dovrebbe finire in prigione per l’uso o il possesso di cannabis”, ha affermato il mese scorso in un videomessaggio il presidente Joe Biden.