Wes Moore, il governatore democratico del Maryland. (Andrew Harnik, Getty Images North America)

Il 17 giugno il governatore democratico del Maryland, Wes Moore, ha concesso la grazia a 175mila persone condannate per consumo di cannabis, un anno dopo la depenalizzazione di questa droga nello stato.

Anche se tre quarti degli statunitensi vivono in stati in cui la cannabis è legale, non lo è ancora a livello federale. Il 16 maggio l’amministrazione Biden ha però avviato una procedura per classificare la cannabis come droga meno pericolosa, una svolta attesa dai consumatori e dall’industria.

Nel novembre 2022 gli elettori del Maryland avevano approvato tramite referendum la legalizzazione dell’uso ricreativo e della vendita al dettaglio della cannabis, che è entrata in vigore il 1 luglio 2023.

Moore, il primo governatore afroamericano nella storia del Maryland, ha firmato il decreto di grazia per 175mila persone condannate prima del 2023 durante una cerimonia che si è svolta il 17 giugno.

“Si tratta del più ampio provvedimento di grazia mai concesso a livello statale”, ha affermato.

“Permette di chiudere decenni di ingiustizie sociali e razziali”, ha aggiunto, sottolineando che gli afroamericani “hanno una probabilità tre volte più alta dei bianchi di essere arrestati per possesso di cannabis”.

A livello federale, il 16 maggio il dipartimento della giustizia ha proposto di rimuovere la cannabis dalla categoria 1, che comprende le droghe considerate ad alto rischio di creare dipendenze e non utilizzabili per scopi medici.

La categoria 1 comprende anche l’eroina, l’lsd e l’ecstasy.

L’obiettivo è inserire la cannabis nella categoria 3, che comprende le sostanze a moderato e basso rischio di creare dipendenze. Nella categoria ci sono alcuni farmaci a base di codeina.

“Nessuno dovrebbe finire in prigione per l’uso o il possesso di cannabis”, ha affermato il mese scorso in un videomessaggio il presidente Joe Biden.