Il 23 giugno alcuni uomini armati hanno attaccato due chiese ortodosse e una sinagoga in Daghestan, nel Caucaso russo, uccidendo un prete, tre civili e quindici poliziotti, hanno affermato le autorità.
Gli attacchi sono stati condotti nella capitale Machačkala e nella città costiera di Derbent.
Secondo le autorità, a Derbent è stato ucciso un prete di 66 anni della chiesa ortodossa russa.
“Almeno quindici agenti di polizia sono morti negli attacchi”, ha affermato il 23 giugno su Telegram Sergej Melikov, governatore del Daghestan. “Sei terroristi sono stati uccisi”.
“Gli attacchi hanno preso di mira due chiese ortodosse, una sinagoga e un posto di blocco della polizia”, ha affermato il Comitato antiterrorismo russo (Nac), citato dall’agenzia Ria Novosti. Il congresso ebraico russo ha aggiunto che una seconda sinagoga è stata incendiata.
Il Daghestan è una repubblica russa a maggioranza musulmana che confina con la repubblica russa della Cecenia, la Georgia e l’Azerbaigian.
Il 24 giugno il Nac ha dichiarato che l’operazione antiterrorismo lanciata dopo gli attacchi si è conclusa.
Il Comitato investigativo russo non ha fornito alcuna informazione sugli autori degli attacchi, limitandosi ad annunciare l’apertura di un’inchiesta per “atti terroristici”.
“La guerra sta arrivando nelle nostre case”
“Sappiamo chi c’è dietro questi attacchi e quale obiettivo stanno perseguendo”, ha dichiarato Melikov, alludendo al conflitto in Ucraina. “La guerra sta arrivando nelle nostre case”.
Il patriarca Kirill, capo della chiesa ortodossa russa e convinto sostenitore del Cremlino, ha affermato che “il nemico sta cercando di distruggere la pace interreligiosa in Russia”.
Nell’ottobre scorso all’aeroporto di Machačkala erano scoppiati dei disordini antisraeliani legati al conflitto nella Striscia di Gaza. La polizia aveva arrestato sessanta persone che avevano dato l’assalto all’aeroporto alla ricerca di passeggeri provenienti da Israele.
A marzo un attacco rivendicato dal gruppo Stato islamico a una sala concerti alla periferia di Mosca aveva causato la morte di più di 140 persone.